New York – Seduta cauta all’insegna dell’incertezza per la borsa statunitense che ieri aveva testato massimi pluriennali. L’S&P guadagna lo 0,04%, il Nasdaq lo 0,06%, il Dow Jones dello 0,07%: sono rialzi insignificanti rispetto al buon andamento delle piazze finanziarie dall’altra parte dell’oceano.
L’attenzione e’ concentrata su una nuova serie di dati arriverati dal fronte economico, in particolare quello relativo all’indice della fiducia dei consumatori stilato dall’Universita’ del Michigan, che si e’ issato ai massimi di tre mesi in agosto
In agenda anche il superindice, che e’ risultato migliore delle attese: in luglio l’aumento e’ stato dello 0,4% contro lo 0,2% previsto.
Ieri l’S&P 500 ha raggiunto i massimi da aprile e si trova quasi tre punti dai massimi di quattro anni di 1.419,04 punti. In settimana per ora il bilancio e’ di +0,7%. Se i guadagni dovessero essere confermati si tratterebbe del sesto periodo positivo di 5 sedute consecutivo, la striscia vincente piu’ lunga da gennaio dell’anno scorso.
“I mercati hanno registrato una serie di buone performance nelle ultime settimane e penso che gli investitori stiano semplicemente digerendo”, dice Andreas Nigg, numero uno Usa dell’azionario internazionale presso Vontobel Asset Management.
Al momento, i rialzi delle borse europee non alimentano l’ottimismo dall’altra parte dell’Oceano. In Europa, si scommette soprattutto sull’arrivo di aiuti al sistema finanziario della Spagna.
Da segnalare che nella giornata di ieri, lo S&P 500 è salito comunque al record dallo scorso aprile, complice il balzo dei permessi di costruzione, e anche sulla scia di Cisco, il cui titolo ha fatto +8% dopo i conti migliori delle attese.
Occhio ancora oggi al titolo Facebook, dopo il forte tonfo della vigilia scatenato dalla scadenza del lock up. Il social network beneficia comunque della fiducia arrivata dal finanziere George Soros. All’interno della sfera hi-tech, il titolo Apple ha raggiunto i massimi di sempre a quota $644.
Fari anche su Gap, con la catena di abbigliamento che ha registrato un incremento degli utili trimestrali del 29%, un risultato migliore alle attese. Alzato anche l’outlook sull’intero esercizio. Di tutt’altro tenore la prova di Kirkland’s, dopo che i conti del secondo trimestre hanno deluso le previsioni degli analisti.
In ambito valutario, l’euro +0,12% a quota $1,2369; dollaro/yen +0,15% a JPY 79,44, mentre euro/yen +0,29%, a JPY 98,28.
Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -0,47% a quota $95,15 al barile, mentre le quotazioni dell’oro a $1.619,30 l’oncia (+0,01%). Quanto ai Treasury, i rendimenti a 10 anni scambiano in calo all’1,833%.