Dopo quasi due ore e mezzo di contrattazione Wall Street tenta di agguantare la parita’ dopo una partenza negativa legata all’aumento, ai massimi di ottobre, dei sussidi di disoccupazione.
Migliore delle attese, invece, e’ stata la bilancia commerciale. Il deficit di novembre e’ sceso ai minimi di gennaio 2010. Superiori alle stime i prezzi alla produzione, a dicembre in rialzo per il sesto mese consecutivo.
Nel frattempo continua la corsa dell’euro in seguito alle parole del numero uno della Bce Trichet. Timori inflativi nel breve termine sollevano interrogativi se la banca centrale possa decidere, nel caso sia superato il target del 2%, di alzare il costo del denato, oggi confermato al minimo storico (1%), esattamente come atteso> Anche la Bank of England ha lasciato fermi i tassi di interesse (allo 0,5%).
Nel suo discorso il governatore ha ribadito che l’acquisto di bond Ue sta proseguendo.
All’indomani dell’asta Portoghese il focus resta infatti sulle varie aste nei paesi periferici. Oggi e’ stata la volta di quelle spagnola e italiana. Complessivamente, la domanda e’ stata buona in entrambi i casi, ma i rendimenti sono saliti.
In Spagna, il rialzo e’ stato inferiore alle attese degli analisti, mentre in Italia, sia sulle scadenze a cinque che a 15 anni, il valore dei rendimenti ha toccato il massimo dal 2009. Detto questo, la reazione dei mercati di titoli di stato e’ stata in generale positiva, visto il restringimento degli spread.
Sullo sfondo resta l’ipotesi di ampliamento del fondo Salva-Stati, che secondo alcuni potrebbe essere finanziato anche con una tassa sulle banche.
Le borse europee, molto volatili, hanno chiuso la seduta in modo misto: in calo Londra e Francoforte, su Parigi, Milano e Madrid, che batte tutti.
Nel frattempo in Usa e’ record storico per il numero di case pignorate, quindi tornate in possesso delle banche alla luce di mutuatari insolventi: nel 2010 sono state 1 milione. Per il 2011 e’ atteso un incremento del 20%.
Sugli altri mercati i futures sul petrolio con consegna febbraio del petrolio salgono dello 0,23% a $92,07. Il derivato con scadenza febbraio dell’oro cede $1,80 a $1.384. Sul fronte valutario, l’euro sale a $1,3367 (+1,79%). Quanto ai Treasury, i titoli a dieci anni mostrano un rendimento del 3.520% dal 3,355% di ieri.
I volumi sulla borsa Usa sono nella media (sul NYSE passate di mano 378 milioni di azioni mentre sul NASDAQ sono state finora 888 milioni), con titoli in rialzo che superano in numero quelli in ribasso (il rapporto sul NYSE e’ 1493/1405, sul NASDAQ 1275/1237). I nuovi rialzi hanno superato i nuovi ribassi (sul NYSE 205 a 90 e sul NASDAQ 171 a 5).
A livello settoriale, mostrano forza: Spain-EWP +3.8%, France-EWQ +2.2%, Vietnam-VNM +2.0%, Italy-EWI +1.7%, Holland-EWN +1.6% Grains-JJG +1.5%, Platinum-PPLT +1.0%. In calo sono: Cotton-BAL -2.7%, Natural Gas-UNG -2.3%, India-INP -2.1%, Pharma-PPH -1.4%, Gold Miners-GDX/J –1.2%, USD-UUP -1.3%, Volatility-VXX -1.2%, Silver-SLV -1.0%, Copper-JJC -1.0%, South Korea-EWY -0.9%, Sugar-SGG -0.8%.