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WALL STREET: INDICI IN RIALZO ASPETTANDO LA FED

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Giornata fino a questo momento positiva per il mercato azionario statunitense, in attesa delle decisioni di politica monetaria della Federal Reserve, che con ogni probabilità lascerà il costo del denaro invariato, al livello più basso da 45 anni a questa parte (1% a valere sui Fed Funds).

Gli operatori puntano quindi su un livello dei tassi minimo ancora per qualche tempo, in attesa che l’ economia confermi i recenti segnali di ripresa e che sopratutto l’ occupazione inverta la tendenza, fino ad oggi fortemente negativa, con circa 2,8 milioni di posti di lavoro perduti dal mese di marzo del 2001, quando cominciò l’ ultimo ciclo recessivo.

La seduta odierna non è stata invece influenzata dall’ unico dato congiunturale in calendario, cioé il tasso d’ inflazione, che ad agosto per quanto riguarda perlomeno il cosiddetto ‘core rate’ (prezzi al consumo depurati da alimentari ed energia) si é rivelato particolarmente contenuto e con una crescita tendenziale ai minimi dal mese di febbraio del lontano 1966. Fra i titoli che oggi si distinguono in senso positivo, innanzitutto i big tecnologici.

Microsoft sale di 19 cents, a 28,53 dollari, mentre Cisco Systems avanza di 38 cents, a 20,77 dollari. Nel comparto delle tlc, bene anche la canadese Nortel Networks, che guadagna 22 cents, a 4,37 dollari, dopo che il chief executive officer, Frank Dunn, ha detto di attendersi un miglioramento della situazione nel mercato della telefonia senza filo quest’ anno.

Negli altri settori, United Parcel Service (UPS) guadagna 94 cents, a 63,55 dollari, in quanto il più importante corriere mondiale è stato oggetto di una revisione al rialzo del rating (al livello di ‘buy’, cioé comprare, dal precedente ‘neutral’) da parte di un analista di Merrill Lynch, Ken Hoexter.

Nel settore cartario, International Paper avanza di 1,03 dollari, a 40,85 dollari, in quanto sempre Merrill Lynch in questo caso ha predetto un raddoppio dell’ utile per azione l’ anno prossimo. Sono inoltre in volo i titoli Titan, il colosso delle forniture per le comunicazioni militari, che è stato acquistato da Lockheed Martin per un controvalore complessivo di 1,8 miliardi di dollari. La quotazione infatti sale del 26% a 21,36 dollari, considerato il premio – pari a circa il 30% – che sarà pagato da Lockheed agli azionisti Titan rispetto alla chiusura in Borsa di ieri.

In calo invece Coca-Cola, che perde 80 cents, a 42,7 dollari, dopo che un analista di Thomas Weisle Partners, Skip Carpenter, ha tagliato la valutazione sul titolo a ‘peerperform’ dalla precedente ‘outperform’. Nella grande distribuzione Kroger, la maggiore catena di supermercati negli Usa, è in ribasso di 96 cents, a 17,69 dollari, in quanto la società ha reso noto che l’ utile per azione 2003 potrebbe risultare di cinque cents al di sotto delle previsioni precedentemente fatte dalla stessa società.

Male infine anche i titoli Krispy Kreme, società dolciaria produttrice dei noti doughnuts, che perde 2,1 dollari (a 40,6) in quanto a detta del Wall Street Journal gli investitori ritengono che il titolo abbia già corso troppo, considerato che la quotazione è adesso otto volte superiore rispetto a tre anni fa. Attorno alle 18.10 ora italiana l’ indice Dow Jones è in progresso dello 0,53% a 9.498,7 punti, mentre il Nasdaq composite guadagna l’ 1,14% a 1.866,69 e lo S&P 500 lo 0,67% a 1.021,63.