Dopo il calo delle ultime due giornate, i listini americani hanno esteso le perdite, spinti al ribasso dall’aumento dei costi energetici e dal disappunto di molti investitori in seguito alla decisione della Federa Reserve di continuare in “modo misurato” la propria politica sui tassi d’interesse. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.99% a 10.378, l’S&P500 lo 0.91% a 1.210, il Nasdaq e’ arretrato dell’1.16% a 2.106.
Il prezzo del petrolio oggi si e’ spinto ad un massimo di $68.20 al barile sulle paure di un nuovo uragano che sta puntando verso il Golfo del Messico e la costa del Texas, area in cui sono dislocate numerose piattaforme di estrazione e lavorazione di greggio. Rita, questo il nome dell’uragano, ha gia’ raggiunto le caratteristiche tali da classificarlo nella quinta categoria (la massima), con venti fino a 155 miglia all’ora.
Il future con scadenza novembre, da oggi il contratto di riferimento, e’ avanzato di 60 centesimi a $66.80 al barile. Ad influire sull’aumento delle quotazioni del greggio sono stati anche i dati sulle scorte relativi alla scorsa settimana. L’Energy Information Administration ha riportato che le scorte sono calate di 323 mila barili, contro le stime di un aumento pari ad un milione di unita’.
Da una nota della National Retail Federation e’ emerso che le vendite retail Usa nella stagione delle festivita’ (Thanksgiving e Natale) probabilmente non saliranno al livello dello scorso anno a causa dell’aumento dei prezzi energetici e della situazione negativa del sentiment delle famiglie.
Come ben noto, nella giornata di martedi’ la Federal Reserve ha alzato il tasso sui fed funds di un quarto di punto percentuale portandolo al 3.75%. Ma la Banca Centrale ha anche confermato il termine “measured pace”, per descrivere il passo con cui intende procedere sulla via dei cambiamenti alla politica monetaria accomodante.
La decisione, che ha sorpreso la maggior parte degli operatori che speravano in un diverso approccio sulle future mosse della Fed in materia di tassi, soprattutto in seguito al disastro causato dall’uragano Katrina, ha continuato a ripercuotersi negativamente sull’andamento dei listini azionari.
Passando al fronte societario, a livello settoriale e’ risultato sotto pressione il comparto aereo. American Airlines, in particolare, ha sofferto piu’ degli altri titoli del settore (-8%) sull’avvicinanmento dell’uragano Rita al proprio centro situato a Houston. Bene, invece, il settore energetico e il comparto dei servizi petroliferi, in rialzo sull’avanzamento del greggio.
Per quanto riguarda i singoli titoli, la banca d’affari Merrill Lynch ha rivisto al rialzo il rating sul colosso informatico Intel. A giudizio degli analisti, il titolo ha subito un deprezzamento troppo elevato (-15%) dalla meta’ di luglio.
In netto calo le azioni di Avon Products, calate di circa l’11% dopo che la societa’ ha tagliato le previsioni sugli utili, citando le vendite deboli e gli effetti del Katrina.
Tra i titoli del Dow Jones hanno registrato le migliori performance Caterpillar, Johnson & Johnson ed Exxon Mobil. I maggiori ribassi li hanno registrati McDonald’s, American Express, Honeywell e American International Group.
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Sugli altri mercati, l’euro ha recuperato terreno sul dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.2215. In rialzo l’oro. Il future con scadenza dicembre e’ avanzato di $2.60 a quota $472.60 all’oncia. In rialzo, infine, anche i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.17% dal 4.25% di martedi’.