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Wall Street: maggio parte in ribasso. Fed critica l’austerity

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NEW YORK (WSI) – Prima seduta del mese con il segno meno per Wall Street, che scende dai massimi storici raggiunti a aprile. A fine seduta, il Dow è in discesa dello 0,94% di 14.701 punti. Male anche il Nasdaq, in flessione dello 0,89% a 3.299 punti e lo S&P 500, che ha lasciato sul terreno lo 0,91% a 1.583 punti.

Ad alimentare la cautela, una serie di dati macro negativi. A partire dal dato sui posti di lavoro creati nel settore privato nel mese di aprile. Secondo quanto riportato da ADP, nel mese di aprile sono stati aggiunti 119 mila posti a fronte dei 150 mila attesi del mercato e contro i 131 mila del mese di marzo. Il dato risulta particolarmente importante in vista della pubblicazione, prevista per venerdì, del dato ufficiale sul tasso di disoccupazione. Gli economisti si aspettano una crescita dei posti pari a 135 mila in rialzo rispetto agli 88 mila di marzo.

Deludente anche l’Ism manifatturero che, nel mese di aprile, ha segnato la crescita più bassa da dicembre: l’indice è sceso al 50,7% dal 51,3% di marzo. Gli economisti si aspettavano un calo più contenuto a a 50,8%. Va ricordato che 50 è il livello che divide la fase di contrazione da quella di espansione di un’economia.

Ma oggi era il giorno della Fed e, scontato il fatto del mantenimento dei tassi nella forchetta 0-0,25%, ciò che tutti attendevano era la nota del FOMC che oltre a confermare che anche questa volta la Presidentessa della Fed di Kansas City ha votato contro, per la prima volta ha parlato di flessibilità.
Il FOMC ha fatto sapere che continuerà ad acquistare asset per 85 miliardi di dollari al mese ma che potrebbe variare il proprio intervento modulandolo in base al tasso d’inflazione ed all’andamento del mercato del lavoro.

Ma ancora più importante, la Fed ha dichiarato che “la politica fiscale sta ostacolando la crescita economica”. Nel mese di marzo – si legge nel comunicato – “la politica fiscale è diventata più restrittiva” a causa dei tagli alla spesa pubblica e le aliquote fiscali più elevate. Tutto questo, secondo la Fed sta frenando l’occupazione e la crescita economica. Secondo gli economisti di IHS Global Insight, la politica monetaria ha in parte compensato i tagli alla spesa intrapresi da inizio anno (sequester), consentendo all’economia di crescere del 2,5% (annualizzato) e ai consumatori di spendere un ulteriore 3,2% (annualizzato) nel primo trimestre. “Tuttavia, con la piena attuazione dei tagli questa compensazione sarà più difficile da raggiungere”.

Ieri intanto lo S&P 500 ha aggiornato i nuovi massimi toccando il record di 1.597 punti. Per l’indice allargato e Nasdaq si è trattato del sesto mese consecutivo di rialzi, il quinto per il Dow Jones.

Fari puntati su Apple, dopo che la società della Mela ha comunicato ieri di aver lanciato il suo primo bond in 17 anni. A fronte di un’offerta che è di 17 miliardi di dollari, Cupertino avrebbe già ricevuto ordini per 40-50 miliardi di dollari. Goldman Sachs e Deutsche Bank stanno curando il collocamento di quella che molti già ritengono la maggiore offerta della storia per una società non finanziaria.

In ambito valutario, l’euro +0,35% a $1,32; dollaro/yen -0,29% a JPY 97,57.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -2,2% a quota $91,39 al barile, mentre quotazioni oro -1,19% a $1.454 l’oncia.