Il mercato americano ha chiuso in ribasso una seduta molto nervosa, con il paniere allargato S&P 500 che sta attraversando la striscia di sedute negative consecutive piu’ lunga delle ultime sette settimane.
Il VIX, l’indice che misura la paura dei mercati, ha fatto un balzo dell’11.37% a quota 29.377. Il Dow ha perso l’1.41% a quota 10152.73, il Nasdaq l’1.63% a 2217.42 punti e l’S&P 500 l’1.68% in area 1073.69.
Pesano soprattutto le vendite sulle banche, su cui gravano le preoccupazioni per l’impatto della riforma del sistema di regolamentazione di Wall Street. Intanto il costo per proteggere il default greco e’ balzato a un nuovo record e le aziende di beni al consumo hanno segnato il passo. I credit default swap sul debito di Atene hanno raggiunto per la prima volta i 970 punti base.
Bank of America e JPMorgan Chase hanno ceduto quasi due punti percentuali, mentre le societa’ di vendite al dettaglio pagano i conti fiscali inferiori alle attese annunciati da Bed Bath & Beyond. Anche Nike scivola in Borsa, nonostante il netto balzo degli utili. In questo caso a pesare sono i ricavi inferiori alle stime. Dell cala del 5% circa dopo che le sue previsione per il 2011 hanno deluso alcuni investitori.
Restando in ambito di trimestrali, contrastanti gli ultimi risultati societari: Darden Restaurants e ConAgra hanno fatto peggio delle stime. Dopo la chiusura renderanno noti i propri numeri fiscali la societa’ di software Oracle e Research in Motion, l’azienda madre del Blackberry. La societa’ di costruzioni Lennar ha annunciato di essere tornata redditizia nell secondo trimestre.
Ieri la Federal Reserve ha messo in evidenza come la ripresa economica sia debole, riconoscendo i problemi che potrebbe provocare la crisi del debito sovrano europea. Un paio di dati macroeconomici migliori del previsto diffusi prima dell’apertura hanno contribuito a ridurre le perdite, ma solo temporaneamente.
Sul Dow Jones solo una manciata di blue chip e’ riuscita a far meglio dell’andamento del mercato. Tra queste Microft, seppur negativa, e Apple, che oggi ha lanciato sul mercato l’iPhone 4.
A livello settoriale i finanziari nel complesso sono uno dei settori piu’ venduti quest’oggi. Sul comparto pesano i timori circa il piano di riforma di Wall Street, ma anche l’ennesimo declassamento piombato sul settore.
Dick Bove, analista molto seguito di Rochdale, ha rivisto al ribasso le sue previsioni sugli utili di Goldman Sachs a $1.93 l’azione da $2.93, citando una serie di fattori tra cui il rallentamento dell’economia. Non sole le stime sono di un dollaro pieno piu’ basse delle previsioni, ma sono anche meno della meta’ delle previsioni medie di $4.10 per azione.
Le richieste di sussidio di disoccupazione sono scivolate di 19 mila unita’ la settiman scorsa, rivelandosi migliori delle attese. In flessione anche le richieste continuative (-45 mila), sostanzialmente in linea con le previsioni.
Nel frattempo la domanda di beni durevoli ha mostrato un calo dell’1.1% in maggio, meno del ribasso dell’1.3% previsto in media dagli economisti. Esclusi i trasporti l’incremento e’ stato dello 0.9%, meno dell’1.3% atteso. Le cifre del mese precedente sono state pero’ riviste al rialzo per rispecchiare un incremento del 3% degli ordini durevoli complessivi e un calo dello 0.8% degli ordini esclusi i trasporti.
Le cifre hanno momentaneamente fatto tirare un sospiro di sollievo agli operatori, demoralizzati dal crollo delle vendite di case nuove visto in maggio. La posizione del mercato e’ dunque migliorata gradualmente, ma non abbastanza da evitare una seduta comunque rimasta sempre in territorio negativo. Ben presto l’umore e’ andato incupendosi.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio decelerano. I futures con consegna agosto guadagnano $0.16 attestandosi a quota $76.51 al barile. L’oro segna +$11.40 a quota $1245.50 l’oncia. Il cross euro/dollaro si trova a $1.2326 (+0.13%). Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark decennale, dopo essere sceso ai minimi record intorno al 3% si e’ ripreso attestandosi al 3.123% dal 3.115% di ieri, mentre quello sul titolo a due anni si ha ragiunto i minimi di un anno al 0.6329%.