NEW YORK (WSI) – Chiude all’insegna dei record la Borsa Usa con investitori che domani saranno in vacanza per il Giorno del Ringraziamento e venerdi’ lavoreranno solo mezza giornata.
Nel finale il Dow (+0,07% a 17.827 punti) e lo S&P (+0,28% a 2072 punti) crescono, aggiornando rispettivamente il 30esimo e il 47esimo massimo storico dell’anno. Sale anche il Nasdaq +0,33% a 4.773 punti.
A trascinare i rialzi i settori telecom e hi-tech, mentre frenano la corsa le azioni petrolifere. Il petrolio a gennaio ha perso 40 centesimi, lo 0,5%, a 73,69 dollari al barile, alla vigilia della riunione dell’OPEC. Nel frattempo, i Treasury restano positivi grazie alla buona domanda registrata all’asta di titoli a 7 anni. Il rendimento del titolo benchmark si attesta in calo al 2,23%, quello del trentennale al 2,94%. Sui mercati valutari, l’euro avanza a 1,2511 dollari mentre il biglietto verde cala a 117,74 yen.
La seduta odierna è stata contrassegnata da una serie di dati macro in chiaroscuro. Si parte dalle richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione che, per la prima volta da settembre solo saliti sopra quota 300.000 mila. Nell’ultima settimana il dato è aumentato di 21 mila unità salendo a 313 mila.
Deludono le spese per i consumi: nel mese di ottobre il dato ha segnato un aumento dello 0,2% contro lo 0,3% atteso dagli economisti. Inferiore alle stime anche il reddito personale che è cresciuto ad ottobre dello 0,2%. Gli analistii avevano previsto una crescita dello 0,4%.
Meglio delle attese invece la crescita gli ordini di beni durevoli, in aumento ad ottobre dello 0,4%. Gli economisti avevano previsto un calo dello 0,6%. Il dato di settembre è stato rivisto al rialzo, da -1,3% a -0,9%. Ma la vera sorpresa e’ stato l’incremento delle spese nella difesa (+45%), senza le quali il dato sarebbe sceso dello 0,6%.
Altra sorpresa positiva è arrivata dal settore immobiliare: le vendite di case nuove negli Stati Uniti nel mese di ottobre hanno registrato un aumento dello 0,7% rispetto al mese di settembre, pari a 458mila unita’. Il dato reso noto dal dipartimento del Commercio e’ leggermente superiore alle attese, che erano per un +0,6%, anche se ci si aspettava la vendita di 470mila unita’. Su base annua, nel mese di ottobre le vendite di nuove case sono aumentate dell’1,8%.
La Federal Reserve sembra dunque destinata a restare paziente prima di alzare i tassi di interesse, visti poi l’outlook globale debole e pressioni inflative contenute in Usa.
Si avvicina il mese di dicembre: da segnalare che lo S&P 500 ha segnato un rally in questo mese negli ultimi sei anni. L’indice è scambiato a un valore pari 17,2 volte gli utili attesi delle società su di esso quotate, in rialzo rispetto a 15,5 dell’ultimo mese. La calma è apparentemente tornata sui mercati, con “l’indice della paura” Chicago Board Options Exchange Volatility (o VIX), sceso -12% negli ultimi quattro giorni di contrattazioni, al minimo in due mesi, dopo essere balzato a un massimo in più di due anni, lo scorso 15 ottobre.
Tra le società, Hewlett-Packard ha messo a segno un altro trimestre di ricavi in calo ma il gruppo informatico procede con la separazione delle attivita’ software e hardware. Netflix ha denunciato il suo ex vicepresidente per le attivita’ IT, Mike Kail, sostenendo che ha accettato mazzette da fornitori. Kail e’ attualmente direttore informazioni di Yahoo.
Visa e’ stata denunciata dalla rivale Discover Financial, che accusa il gruppo di carte di credito di pratiche anticoncorrenziali. Il gruppo di noleggio auto Hertz ha visto l’investitore Carl Icahn aumentare la sua partecipazione al 10,77% dall’8,48% dopo avere ottenuto cambiamenti nel management.
Secondo gli analisti di Jefferies, il gruppo farmaceutico Mylan e’ probabilmente il nuovo target di Pfizer. Amazon lancia un’offerta su “Fire”: il telefonino dalle vendite scarse viene venduto sbloccato a 199 dollari. Si tratta di uno sconto di 250 dollari su un prezzo gia’ abbasato e che incluse un anno di abbonamento al servizio Amazon Prime.
ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro -0,06% a $1,2466; dollaro/yen -0,25% a JPY 117,69; euro/franco svizzero +0,02% a CHF 1,2027; euro/yen -0,31% a JPY 146,68.
Riguardo alle materie prime, i futures sul petrolio -0,13% a $73,99 al barile, quotazioni oro +0,02% a $1.198.