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WALL STREET: ONDATA DI SELL, MA NIENTE PANICO

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Pressati ancora una volta dai timori legati alla crisi del credito e dal rialzo del greggio a un soffio da quota $100, i listini americani hanno aperto la seduta in forte calo. Nei minuti iniziali il Dow Jones cede lo 0.79% a 12907, l’S&P500 lo 0.86% a 1427, il Nasdaq arretra dell’1.16% a 1566. La volatilita’ e’ ancora molto forte, come ormai accade in tutte le sedute, il che apre opportunita’ ai trader di breve periodo, mentre penalizza le strategie di medio-lungo termine.

Sui mercati continua a pesare la crisi del credito, che sta mettendo in serie difficolta’ molte istituzioni finanziarie. Dopo i bruschi cali delle maggiori banche d’affari, ieri i colossi governativi dei mutui ipotecari, Freddie Mac (FRE) e Fannie Mae (FNM) hanno registrato cali giornalieri vicini al 30%. Goldman Sachs in mattinata ha tagliato il rating sulla banca d’affari svizzera Credit Suisse (CS) da Neutral a Sell dopo che questa ha anticipato un rallentamento della crescita a livello globale e sollevato seri dubbi sul valore di alcuni suoi business.

Da leggere assolutamente il commento di Alessandro Fugnoli:
SUBPRIME: LA COMPONENTE TALEBANA DEL MERCATO VUOLE SANGUE, PIU’ CHE LA VERITA’

Ad impensierire gli operatori e’ anche l’avvicinamento del greggio alla soglia psicologica dei $100 al barile. Al momento i futures con consegna gennaio segnano un progresso di 45 centesimi a $98.48 al barile ma nelle ore precedenti si sono spinti fino a quota $99.29. I dati settimanali sulle scorte, che verranno diffusi alle 16:30 ora italiana, potrebbero spingere i contratti ad un nuovo record.

In calendario sono presenti anche gli aggiornamenti sulla fiducia dei consumatori (Michigan – dato rivisto) e sul Superindice (per cui e’ attesa una flessione dello 0.3% nell’ultimo mese). In linea con le attese i dati sul mercato del lavoro: la scorsa settimana le nuove richieste di sussidio da parte dei disoccupati sono scese di 11 mila unita’ a quota 330 mila.

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Anche oggi la seduta potrebbe essere caratterizzata da un’elevata volatilita’. Sara’ interessante seguire i movimenti e le strategie dei portfolio managers in vista del lungo ponte del Thanksgiving Day. Domani i mercati americani resteranno chiusi, venerdi’ la chiusura sara’ anticipata alle 13:00 locali. Le normali operazioni di trading riprenderanno dunque il prossimo lunedi’.

Sugli altri mercati, sul valutario, l’euro e’ stabile nei confronti del dollaro a quota 1.4831. L’oro avanza di $9.20 a $800.60 all’oncia. In forte rialzo i Titoli di Stato americani, considerati un “rifugio sicuro” in tempi di massima turbolenza sui mercati finanziari come gli attuali. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso a un record minimo sotto la soglia del 4.00% (3.99%) e adesso si trova a quota 4.014%.

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