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WALL STREET: OPERATORI CAUTI DOPO I DATI SUL PPI

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Avvio di seduta fiacco per i listini americani, che dopo lo scivolone di martedi’ faticano a ritrovare la via dei rialzi. Il Dow Jones e’ in progresso dello 0.08% a 10521, l’S&P500 e’ invariato a 1219 e il Nasdaq segna +0.13% a 2139.

A condizionare la giornata sono in primo luogo gli ultimi dati sull’inflazione. Nel mese di luglio l’indice grezzo dei prezzi alla produzione negli Stati Uniti (PPI) ha registrato un aumento dell’1%.
Si tratta del maggiore aumento dallo scorso ottobre. Alla forte crescita dell’indicatore ha contribuito soprattutto il caro petrolio.

Il ”core PPI”, cioe’ l’indice depurato dalle componenti piu’ volatili, quali il settore alimentare e quello energetico, e’ salito dello 0.4%. I due indicatori sono saliti piu’ delle attese. Il consensus era per un incremento rispettivamente dello 0.6% e 0.1%.

L’aumento dell’inflazione preoccupa gli operatori perche’ comporterebbe ulteriori strette creditizie da parte dell Fed: uno scenario che non piace ai mercati.

Buone notizie dal fronte societario. Il colosso informatico Hewlett-Packard nell’after hour di martedi’ ha pubblicato utili trimestrali milgiori delle attese e ha espresso ottimismo per il futuro.

Sotto i riflettori resta il petrolio. Il future con scandenza settembre in questo momento cede 17 centesimi a $65.91 al barile. L’Opec ha alzato le previsioni per la crescita della domanda globale nel 2006. Il cartello ha pero’ assicurato che sara’ in grado di mettere sul mercato il greggio sufficiente a compensare eventuali carenze produttive dei Paesi non membri dell’Opec. Alle 16:30 ora italiana saranno diffusi i dati settimanali sulle scorte.

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Sugli altri mercati, sono in ribasso i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ al 4.23% contro il 4.20% della chiusura di martedi’. L’oro $3.6 a $447.9 all’oncia e l’euro viene scambiato a 1.2294 contro il dollaro.