New York – I futures sugli indici americani non lasciano presagire nulla di buono ma, pur rimanendo in profondo rosso, riducono lievemente le perdite, che prima erano dell’1,5%. Di nuovo, così come in Europa, sono i timori sull’arrivo di una nuova recessione a mettere sotto pressione l’azionario globale.
Dopo la nota di Morgan Stanley che ha messo in ginocchio i mercati globali, e il report di Citi, che ha evidenziato la paralisi politica e le strette fiscali, tocca a JP Morgan annunciare l’ennesima cattiva notizia. La banca ha infatti tagliato le stime sulla crescita Usa.
“Non riesco a individuare una notizia positiva nel breve termine – commenta a MarketWatch Simon Brown, amministratore delegato di ProSpreads. La porta, aggiunge, è aperta dunque per ulteriori smobilizzi. La volatilità continua a farla da padrona, tanto che nella giornata di ieri l’indice Chicago Board Options Exchange’s, che misura appunto il trend della volatilità, ha registrato un rialzo superiore al 35%.
Per gli investitori, in questo clima di forte avversione al rischio, l’unico rimedio sembra essere quello di rifugiarsi sugli asset più sicuri, che vengono considerati i Bund, l’oro – balzato al nuovo record oltre $1.875 l’oncia – e i Treasury a dieci anni, i cui rendimenti oscillano ai minimi storici, a conferma di come gli investitori non vedano all’orizzonte una crescita dell’economia.
“Abbiamo un mercato impaurito, eccessivamente emotivo”, ha detto a Bloomberg Erik Ogard, direttore investimenti per Russell Investments. “Ci sono dei segnali economici della quale ci dobbiamo preoccupare. Tuttavia è la forza della reazione che a nostro avviso è eccessiva”.
Tra i titoli a cui guardare oggi, Bank of America, che ha annunciato un taglio dei posti di lavoro di 3.500 unità nel terzo trimestre. I licenziamenti dovrebbero continuare fino a 10.000 unità, stando a quanto riporta il Wall Street Journal.
Occhio anche a Hewlett Packard, che ha deciso di fare il grande passo e dire addio ai personal computer. Il titolo prima dell’apertura del mercato cede l’11,2% a $26,20 per azione. Le azioni della società inglese produttrice di software Autonomy Corp sono balzate del 74,32%.
Sul fronte valutario l’ euro torna in rialzo a $1,4394 nei confronti del dollaro (+0,48%); la moneta unica cede contro il franco a CHF 1,1337 (-0,30%). Euro/yen in rialzo dello 0,30% a 109,99. Dollaro/yen in calo dello 0,1% a 76,44.
I futures sul petrolio, dopo aver registrato un forte tonfo, crollando del 3,34% a quota 79,630, riagguantano debolmente la soglia di $80 al barile, ora a $81,56 (-1%). Dopo aver toccato nuovi record oltre $1.875, l’oro torna sui $1.852,9 (+1,70%).
Intanto alle 14.00(le 8.42 circa ora di New York) il future sull’indice S&P500 scende di 15,50 punti (-1,36%), a quota 1.128 punti.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in ribasso di 20,50 punti (-0,98%), a 2.061,5.
Il contratto sull’indice Dow Jones arretra di 135 punti (-1,23%), a 10.881 punti.