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Wall Street perde carica nel finale, chiusura contrastata

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NEW YORK (WSI) – Dopo un avvio positivo, Wall Street perde vigore, con Dow Jones sotto la parità dopo il dato deludente sulla fiducia dei consumatori americani. Aumenta, inoltre, il nervosismo degli investitori in attesa dell’esito delle riunioni del Fomc, il comitato monetario della Federal Reserve. In questo momento, il Dow Jones cede lo 0,01% a 15.521 punti, il Nasdaq guadagna lo 0,47% a 3.616 punti e lo S&P 500 è piatto (+0,04%) a 1.686 punti. Il listino tecnologico si prepara a chiudere il miglior mese da gennaio 2012.

Il petrolio procede in calo: i future con scadenza a settembre perdono l’1,47% a 103,01 dollari il barile. Nel frattempo, i titoli di Stato americani mantengono le perdite con rendimenti in rialzo al 2,59% per il titolo decennale e al 3,66% per il titolo trentennale. Sui mercati valutari, l’euro scende a 1,3250 dollari mentre il biglietto verde guadagna sullo yen a 98,05.

Gli acquisti sono alimentati dalle attese positive sulle trimestrali. Pfizer ha annunciato oggi che nel secondo trimestre del 2013 il suo utile netto è più che quadruplicato a $14,1 miliardi, pari a $1,98 per azione. Il colosso dell’industria farmaceutica ha beneficiato della vendita della sua divisione veterinaria. I ricavi sono scesi del 7% a $12,97 miliardi. Gli analisti avevano previsto un utile di $0,55 per azione e ricavi di $13,01 miliardi. Per l’anno fiscale in corso, il gruppo si attende atteso un utile nella forchetta tra $2,10 – $2,20 per azione e ricavi di $50,8 – $52,8 miliardi.

Sempre sul fronte societario, Facebook continua la cavalcata iniziata dopo i conti migliori delle previsioni diffusi il 24 luglio e si riavvicina al prezzo di collocamento dell’Ipo del maggio 2012: 38 dollari per azione, una cifra subito persa di vista nei giorni dopo lo sbarco a Wall Street e mai piu’ raggiunta. Facebook aveva perso il 17% nel primo mese, continuando poi a calare fino a un minimo di 17,73 dollari. Il social network ha chiuso in rialzo dello 6.15% a $37.61 appunto un soffio al di sotto della soglia psicologica dei 38 dollari. In meno di una settimana dai conti, Facebook ha guadagnato piu’ del 41%. La societa’ di Mark Zuckerber ha anche presentato un nuovo piano per la pubblicazione di giochi online, nel tentativo di cercare una nuova fonte di fatturato. “Con oltre 800 milioni di utenti al mese per le app mobile e oltre 260 milioni di persone che giocano su Facebook usiamo tutte le nostre possibilita’ per coinvolgere un pubblico che ha valore”, si legge sul blog della societa’.

La settimana iniziata ieri si presenta ricca sul fronte macro. Riflettori puntati oggi sui prezzi delle case e la fiducia dei consumatori. Partiamo dal settore immobiliare: salgono per il dodicesimo mese consecutivo i prezzi delle case negli Usa. Lo indica l’indice S&P/Case-Shiller Composite-20 HPI (Home Price Index), che misura l’andamento dei prezzi delle case unifamiliari nelle 20 principali degli USA, che è aumentato a maggio su base annua del 12,2%. Gli economisti avevano atteso un aumento del 10,5%. Rispetto ad aprile i prezzi sono aumentati del 2,4%.

Contro le attese scende invece l’indice della
fiducia dei consumatori fiducia dei consumatori calcolato dal Conference Board, che a luglio è calato rispetto a giugno, passando da 82,1 punti (dato rivisto da 81,4 punti) a 80,3 punti. Gli economisti avevano atteso un aumento a 81,1 punti.

C’e’ inoltre attesa per la due giorni del braccio di politica monetaria della Federal Reserve, che domani alle 20 italiane diffondera’ il consueto comunicato. Un sondaggio condotto da Reuters lo scorso 22 luglio ha indicato che la Banca centrale statunitenese potrà iniziare a ridurre l’importo del programma di quantitative easing a settembre. Il mercato, dopo avere scommesso su un proseguimento della politica di stimolo alla luce di alcuni deboli dati macro, ultimamente ha iniziato a vedere una Fed meno accomodante a breve anche perchè sono migliorate le prospettive dell’economia. “L’attenzione adesso è per la riunione della Fed e poi per i numeri dell’occupazione” in agenda venerdì , ha detto Peter Jankovskis, co-responsabile degli investimenti a OakBrook Investments a Lisle, Illinois.

ALTRI MERCATI – Euro in leggero ribasso sul dollaro in apertura dei principali mercati valutari. La moneta unica europea è scambiata a 1,3256 dollari, mentre ieri la Banca centrale europea l’ha rilevata a 1,3270 dollari.

In ambito di commodities, prezzi del petrolio in calo in avvio, con i contratti sul greggio Wti con scadenza a settembre che perdono 38 centesimi e vengono scambiati a 104,17 dollari l’oncia sul mercato elettronico di New York. Il brent scende di 21 centesimi a 107,24 dollari.

Quotazioni dell’oro poco mosse sui mercati asiatici , dove il lingotto con consegna immediata viene scambiato a 1.327,6 dollari l’oncia. In calo il rame.

Nel frattempo, sui mercati valutari scende il dollaro australiano dopo che la Banca Centrale ha fatto sapere che potrebbe abbassare i tassi di interesse. In calo per il quinto giorno consecutivo le materie prime.