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Wall Street poco mossa, focus su utili e dati macro

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NEW YORK (WSI) – Dopo una settimana record, Wall Street apre la settimana contrastata. A dettare gli acquisti, l’andamento in rialzo segnato dagli utili societari. Secondo gli operatori di borsa, nell’azionario i trader si focalizzeranno sull’ondata di trimestrali previste per questa settimana mentre nell’obbligazionario il focus sara’ sui dati macroeconomici che – dopo lo shutdown federale – tornano piano piano alla normalita’. C’e’ la sensazione che, con la crisi politica alle spalle (almeno per ora) il mercato non prestera’ piu’ attenzione sul Congresso fino almeno a dicembre. Corporate America, salute dell’economia americana e le conseguenti mosse di politica monetaria da parte della Federal Reserve torneranno ad essere i temi predominanti a Wall Street.

A fine seduta, il Dow Jones cede lo 0,05% a 15.392 punti, il Nasdaq guadagna lo 0,15% a 3.920 punti e lo S&P 500 segna + 0,04% a 1.745 punti. Il petrolio ha finito la seduta in perdita: i future con consegna a novembre sono scesi di 1,59 dollari, l’1,6%, a 99,22 dollari il barile, ai minimi dallo scorso primo luglio. Nel frattempo, i titoli di Stato americani continuano negativi con rendimenti in aumento al 2,62% per il benchmark decennale e al 3,68% per il titolo trentennale. Sui mercati valutari, l’euro arretra a 1,3680 dollari e il biglietto verde avanza a 98,17 yen.

L’agenda macro è fitta di impegni di rilievo. Domani sarà pubblicato l’atteso report occupazionale governativo per il mese di settembre, che era stato rimandato per via della paralisi federale. A questo proposito gli investitori decidono invece di mettere da parte le preoccupazioni sul piano politico e concentrarsi sull’economia.

Le notizie economiche incoraggianti, che alimentano l’ottimismo sulla ripresa economica mondiale, unite alle prospettive di un mantenimento delle politiche monetarie accomodanti straordinarie da parte della Federal Reserve, hanno permesso ai mercati azionari internazionali di estendere il rally messo a segno nelle ultime sedute, attestandosi ai massimi livelli dal 2008.

Una doccia fredda sull’economia è intanto arrivata oggi dal settore immobiliare: le vendite di case esistenti negli Stati Uniti sono calate in settembre dell’1,9% alla quota destagionalizzata di 5,29 milioni di unita’. Il dato e’ peggiore delle attese degli analisti che si attendevano un dato a quota 5,30 milioni. L’associazione nazionali degli agenti immobiliari, che cura la pubblicazione dell’indice, ha peraltro rivisto al ribasso il dato del mese precedente, da 5,48 a 5,39 milioni di unita’ su base destagionalizzata. Da segnalare che in settembre il prezzo mediano di una abitazione e’ cresciuto dell’11,7% su base annua a 199.200 dollari mentre le scorte sono rimaste invariate rispetto al mese a quota 2,21 milioni di unita’.

L’indice allargato S&P 500 viene dalla migliore settimana da metà luglio. Ad aiutare la corsa dei titoli azionari erano stati i conti convincenti di Google e JP Morgan.

Fari puntati su Halliburton e McDonald che rendono noti oggi i conti fiscali. Avanzano i titoli della compagnia tlc AT&T dopo che la società ha deciso di vendere 9.700 torri wireless a Crown Castle International.

Il patteggiamento di JP Morgan Chase con le autorità americane, con il quale la banca pagherà 13 miliardi di dollari per mettere fine alle accuse legali relative alla vendita di derivati e bond legati ai mutui.