NEW YORK (WSI) – Dopo una partenza debole, Wall Street accelera fino a chiudere la seduta in territorio positivo. Ad riportare gli indici in rialzo l’andamento dei titoli oil, che beneficiano del rimbalzo odierno delle quotazioni del greggio. Gli investitori restano invece cauto sulla stagione delle trimestrali e dall’atteggiamento di una Federal Reserve divisa in merito a un rialzo dei tassi di interesse a giugno.
Il Dow Jones sale dello 0,31%,a quota 17.958 punti, l’S&P 500 avanza dello 0,44%, a quota 2.091, il Nasdaq segna un aumento dello 0,49%, a quota 4.975. Il petrolio ha rimbalzato dopo il tonfo di ieri: il contratto a maggio ha aggiunto lo 0,7% a 50,79 dollari al barile.
Dal fronte macroeconomico, le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono salite ma restano sui minimi storici, segno che l’apparente rallentamento dell’economia Usa nel primo trimestre non ha necessariamente intaccato il mercato del lavoro come aveva fatto pensare il rapporto sull’occupazione di venerdi’ scorso. Nel dettaglio, le richieste sono salite di 14mila unita’, attestandosi a 281mila unita’ le richieste iniziali alla disoccupazione nella settimana terminata lo scorso 4 aprile. Il dato, diffuso dal Dipartimento americano del Lavoro, e’ leggermente superiore alle attese.
La settimana precedente le richieste sono state riviste a 267mila dalla prima stima diffusa di 268mila unita’, che gia’ rappresentava il livello piu’ basso da 15 anni. La media a quattro settimane e’ diminuita di 3mila unita’, attestandosi a 282,250 unita’. Si tratta del livello piu’ basso dal giugno del 2000.
l rapporto non cambia il quadro preso in considerazione dalla Federal Reserve per valutare un possibile rialzo dei tassi a giugno ma esso da’ sostegno alla tesi secondo cui il mercato del lavoro continua a migliorare, cosa che implica una stretta monetaria a un certo punto dell’anno.
Nel frattempo, le scorte di magazzino all’ingrosso negli Stati Uniti a febbraio sono cresciute piu’ delle previsioni.
Gli investitori americani per tutta la seduta hanno cercato una direzione, incapaci di inseguire le piazze europee dove viene ignorato il fatto che la Federal Reserve sia divisa su un possibile rialzo dei tassi il prossimo giugno. I verbali della riunione di marzo della banca centrale americana, diffusi ieri, non hanno comunque cambiato le attese del mercato per una stretta monetaria piu’ avanti nell’anno.
Intanto la stagione delle trimestrali e’ iniziata informalmente con Alcoa (-3,4%): il colosso dell’alluminio ha visto utili sopra le stime ma i ricavi hanno deluso. Profitti oltre le attese ma vendite deludenti anche per il gruppo Walgreens Boots Alliance.
Continua l’M&A, questa volta nel settore tecnologico con LinkedIn che compra lynda.com per 1,5 miliardi di dollari.
Sul valutario, l’euro accelera al ribasso -0,73% a $1,07; dollaro/yen +0,10% a JPY 120,24; euro/franco svizzero +0,15% a CHF 1,0434. Euro/yen -0,66% a JPY 128,65.
Tra le materie prime, l’oro arretra dello 0,67% a 1.195 dollari l’oncia. I
futures sul petrolio Usa hanno chiuso la seduta in rialzo dopo il tonfo di ieri legato a scorte settimanali Usa superiori alle stime. Il contratto a maggio al Nymex ha aggiunto lo 0,7%, 37 centesimi, a quota 50,79 dollari al barile.
I prezzi dei Treasury accelerano al ribasso dopo l’asta debole di titoli a 30 anni per 13 miliardi di dollari. Il Tesoro americano ha offerto rendimenti al 2,597%, piu’ alti di quelli del trentennale gia’ sul mercato al momento dell’asta, segno di una domanda deludente. Ci sono stati ordini per coprire solo 2,18 volte l’ammontare totale, minimo del maggio 2014. La media recente e’ stata di 2,42 volte.
Mentre gli acquirenti indiretti – riflesso della domanda degli investitori stranieri – si sono aggiudicati poco piu’ della meta’ dell’asta, quelli diretti – ossia gli investitori domestici – si sono comprati il 7% del totale, minimo del maggio 2013. Il decennale vede rendimenti – che si muovono inversamente ai prezzi – in rialzo all’1,9578% dall’1,895% di ieri. Il titolo a tre mesi viaggia allo 0,0253%
(DaC-MT)