NEW YORK (WSI) – Wall Street accelera nel finale con il Dow Jones che chiude la seduta aggiornando un nuovo record a 17.880 punti. L’indice delle 30 blue chip si appresta ad archiviare la seduta registrando il 32esimo massimo dell’anno. L’ultimo risale a venerdì scorso, quando aveva terminato a quota 17.828,24.
L’S&P 500 segna +0,66% a quota 2.067 punti, il Nasdaq aggiunge lo 0,61%, a quota 4.756 punti. A spingere l’azionario americano è l’ottimismo degli investitori per l’andamento incoraggiante delle vendite auto a novembre.
Buone notizie sono arrivate dal mercato delle quattro ruote: a novembre sono stati venduti 1,3 milioni di autovetture con una crescita del 4,6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e sopra le attese degli analisti che si aspettavano 1,37 milioni di unitĂ vendute.
Ad alimentare l’ottimismo è la sensazione che le banche centrali per ora continueranno nelle loro politiche accomodanti (nonostante le dichiarazioni di verso contrario arrivate dal membro della Fed, Stanley Fisher). In attesa delle riunioni di Bce e Bank of England, previste giovedì, sul mercato si sono diffuse alcune voci secondo cui la banca centrale cinese potrebbe tagliare i requisiti per le riserve degli istituti di credito.
Intanto il mercato continua a monitorare l’andamento del petrolio, di nuovo in ribasso dopo il rimbalzo di ieri. Il contratto a gennaio del Wti ha ceduto 2,12 dollari, il 3,1%, a 66,88 dollari al barile all’indomani del maggiore rialzo percentuale (pari a un +4,31%) dall’agosto 2012. Prese di beneficio anche per l’oro, che segna una contrazione dell’1,57%.
Il forte ritracciamento delle commodity, tuttavia, getta ombre sui guadagni potenziali di Borsa.
I trader iniziano a posizionarsi per prepararsi a una volatilità di mercato in crescita. Con tanti eventi macro chiave, tra cui la decisione della Banca centrale europea giovedì, l’avversione al rischio potrebbe tornare a farsi sentire.
Sul fronte macro, le spese per le costruzioni negli Stati Uniti sono cresciute in ottobre dell’1,1% rispetto al mese precedente. Il dato reso noto dal dipartimento del Commercio è nettamente superiore alle attese degli analisti che si attendevano un rialzo dello 0,6%. Il governo ha rivisto al rialzo il dato di settembre, portato da -0,4% a -0,1%.
Oggi intanto il vicepresidente della Fed, Stanley Fischer, parlando al Wsj CEO Council meeting a Washington, ha riferito che nel corso dell’ultima riunione del Federal Open Market Committee, i governatori della Fed hanno discusso della possibilità di eliminare la celebre forward guidance “considerable time” – riferito al tempo che trascorrerà prima del primo aumento dei tassi – dal testo del comunicato finale prima di decidere di lasciare il testo immutato.
Riguardo alle modalità di comunicazione della nuova strategia di politica monetaria, Fischer ha spiegato che la Fed non vuole “sorprendere i mercati” anche se “non possiamo fornire una stima precisa” sulla tempistica della prima stretta monetaria. Per il braccio destro del governatore Janet Yellen i tassi di interesse, fermi in Usa dal dicembre 2008 nell’intervallo 0-0,25%, “sono ben lontani dalla normalita’” e ogni decisione sul costo del denaro “resta legata ai dati macroeconomici”.
Sul valutario, l’euro -0,27% a 1,2436 dollari. Il tasso dollaro yen si attesta invece a 118,87 yen, +0,40%. Euro/yen +0,12% a JPY 147,82.
I Treasury, reduci da un novembre in rally, continuano a cedere terreno apprestandosi ad archiviare il secondo giorno di fila in calo. A pesare sul mercato del reddito fisso sono le emissioni di bond da parte delle aziende americane tra cui Medtronic e Amazon. Il decennale vede rendimenti – che si muovono inversamente ai prezzi – al 2,2782%. Il titolo a tre mesi viaggia allo 0,0253%.
(DaC-MT)