NEW YORK (WSI) – Nonostante la delusione dei conti di Ibm, che hanno pesato per tutta la seduta sul Dow Jones, Wall Street si risolleva nel finale e chiude i battenti con il segno più. Dopo il suono della campanella, il Dow Jones guadagna lo 0,12% a 16.400 punti, lo S&P 500 è salito dello 0,91%, a quota 1.904 punti, Il Nasdaq ha guadagnato l’1,35%, a quota 4.316. I future del petrolio a novembre hanno chiuso in calo di 4 centesimi a 82,71 dollari al barile.
Dopo due sessioni in perdita, quelli dell’oro a dicembre hanno guadagnato 5,7 dollari a 1,244,4 dollari l’oncia.
Al suono della campanella, Apple ha diffuso i risultati trimestrali del quarto trimestre dell’anno fiscale 2014, che hanno battuto le attese del mercato. L’azienda ha annunciato un fatturato trimestrale di 42,1 miliardi di dollari e un utile netto trimestrale di 8,5 miliardi di dollari, pari a 1,42 dollari per azione diluita. Questi risultati si raffrontano con quelli dello stesso trimestre dell’anno passato in cui l’azienda aveva registrato un fatturato di 37,5 miliardi di dollari e un utile netto trimestrale di 7,5 miliardi di dollari, pari a 1,18 dollari per azione diluita. Il margine lordo è stato del 38 percento, rispetto al 37 percento registrato nello stesso trimestre di un anno fa. Le vendite internazionali hanno rappresentato il 60 percento del fatturato trimestrale.
Tornano a salire i T-bond, dopo la pausa di venerdì. Le vendite sull’azionario spinge spinge gli investitori a rifugiarsi nelle obbligazioni di stato Usa. Il rendimento dei Treasury a 10 anni scende di 3 punti nase al 2,169%.
Tornando alle trimestrali, più di un terzo delle società a maggiore capitalizzazione Usa riporteranno i conti in settimana. Alla chiusura delle contrattazioni sarà la volta di Apple. IBM pesa sul listino Dow Jones. L’impresa informatica cede l’8% circa dopo aver pubblicato risultati deludenti nel terzo trimestre. Complice il rallentamento degli emergenti, il fatturato è sceso, spingendo il Ceo Rometty a concedere che “Siamo delusi della nostra performance”.
Oggi intanto il presidente della Fed di Dallas, Richard Fisher, ha dichiarato che, in occasione della prossima riunione della Fed, in calendario la prossima settimana, supporterà la decisione di mettere fine al programma di acquisto di bond. Fisher ha inoltre confermato di non essere preoccupato per la volatilità del mercato e di non credere che il trend dell’inflazione sia destinato a muoversi al ribasso.
Malgrado il rimbalzo di venerdì scorso Wall Street ha chiuso la settimana in perdita dell’1,29% (S&P 500) con il Dow Jones a -1,63% e il Nasdaq a -0,4%.
Per ritrovare la fiducia i mercati hanno bisogno di una buona stagione trimestrale, ma non solo, secondo gli analisti di Société Générale Patrick Legland e Daniel Fermon.
Serviranno altri due catalizzatori: un impegno di sostegno monetario da parte della banca centrale in Eurozona e segnali più forti da parte dei leader europei. Senza politiche coordinate in Ue e senza le promesse della Bce, gli investitori potrebbero continuare a stare alla larga dai titoli azionari e dagli asset più rischiosi.
Tra i titoli in evidenza oggi: Ibm crolla (-7%) dopo una trimestrale deludente. Il gruppo ha registrato nel terzo trimestre utili in calo del 99,6% a 18 milioni di dollari rispetto ai quattro miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Il crollo dei profitti e’ dovuto alla cessione della divisione chip, in perdita, per cui il gruppo dovra’ sborsare 1,5 miliardi di dollari. Il fatturato e’ sceso del 4% a 22,4 miliardi di dollari.
Salgono in titoli BlackBerry dopo rumor di Opa Lenovo da 15 dollari per azione.
Del crollo di Ibm non è felice Warren Buffett, che possiede circa 70,2 milioni di azioni della società: “Prima di pranzo – scrivono sulla Cnbc – l’oracolo di Omaha ha perso un miliardo di dollari”.
Yahoo!, il gruppo internet potrebbe annunciare misure di riduzione dei costi nel corso della presentazione dei risultati martedì prossimo, secondo Il Wall Street Journal.
Ebay, la società ha annunciato le dimissioni di Marc Andreessen, fondatore di Netscape dal Cda.
Cbs, il titolo del gruppo televisivo, in calo del 18% dell’inizio dell’anno, ha un potenziale di crescita del 25% alla luce del prezzo attuale e delle prospettive del canale via cavo Showtime, secondo Barron’s.
Per quanto riguarda le commodities, l’oro rimbalza dello 0,65% a 1.247 dollari all’oncia, il petrolio guadagna lo 0,39% a 83 dollari.