Avvio di settimana in forte calo per la borsa Usa. In apertura il Dow Jones cede lo 0.70% a 13499, l’S&P500 lo 0.73% a 1478, il Nasdaq arretra dell’1.20 a 2776. A preoccupare gli investitori continua ad essere il comparto finanziario. Dal meeting di emergenza di Citigroup (C), svoltosi nell’arco del weekend, e’ emersa la possibilita’ di nuove svalutazioni per il colosso bancario americano legate alle perdite nei business piu’ rischiosi come quello dei mutui. Charles Prince e’ stato costretto alle dimissioni da presidente e CEO; al suo posto sono stati nominati Robert Rubin, ex Segretatio del Tesoro Usa, e Win Bischoff, ex capo della divisione europea.
La banca ha annunciato possibili perdite e svalutazioni comprese tra gli $8 e gli $11 miliardi. Gli analisti di Goldman Sachs (GS) hanno dichiarato che non ci sarebbe da sorprendersi nel caso di valori piu’ grandi delle stime. La banca ha comunque fatto sapere durante la conference call ancora in corso di poter contare su un robusto cash flow e che continuera’ a pagare il dividendo trimestrale. Il titolo cede il 3.5% circa. Una pioggia di commenti negativi ha colpito l’intero comparto bancario/finanziario con downgrade emessi su Merrill Lynch (MER), Bear Sterns (BSC), Credit Suisse (CS), Barclays (BCS).
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Le altre notizie di rilievo del comparto societario comprendono l’accordo raggiunto dalla casa automobilistica Ford (F) con i sindacati UAW circa i piani assicurativi dei dipendenti. PetroChina (PTR) e’ divenuta la maggiore societa’ energetica al mondo in termini di capitalizzazione di mercato dopo il debutto sulla borsa di Shanghai.
Tra le news di M&A, Gramercy (GKK) ha raggiunto un accordo per l’acquisto di American Financial Realty Trust (AFR) tramite il pagamento di un premium del 31% rispetto al prezzo di chiusura di venerdi’. Il colosso alimentare Kraft (KFT) sarebbe vicino alla vendita della divisione dei cereali “Post” a Ralcorp (RAH) per un corrispettivo di $2.8 miliardi.
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L’unico dato in calendario interessera’ il comparto dei servizi. Le attese per l’indice ISM non manifatturiero, che verra’ diffuso alle 16:00 ora italiana, sono per una contrazione a 54 punti dai 54.8 del mese precedente.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico il petrolio sta ritracciando dai recenti massimi. I futures con consegna dicembre segnano al momento un calo di $1.95 a $93.98 al barile. Sul valutario, l’euro cede terreno nei confronti del dollaro, ora a quota 1.4483. L’oro arretra di $1.70 a $806.80 all’oncia. In ribasso i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.3130%.