Dopo un avvio incoraggiante, gli indici americani hanno progressivamente perso smalto e a meta’ seduta sono contrastati, sulla linea di partita’. Il Dow Jones guadagna lo 0.03% a 10475 e il Nasdaq perde lo 0.27% a 2044.
Sui mercati Usa, quindi, continua a prevalere un andamento volatile. I dati positivi dal fronte macro e degli utili societari fanno da contro altare alle preoccupazioni su inflazione e tassi d’interesse.
Ad alimentare le attese di un aumento del costo del denaro in mattinata e’ intervenuto il dato nettamente migliore delle attese sulle vendite di case nuove. Nel mese di marzo l’indicatore ha registrato un incremento dell’8.9% a 1.23 milioni di unita’ (valore annualizzato). Gli analisti si aspettavano un dato a 1.17 milioni.
Sul fronte societario, l’attenzione e’ concentrata sul settore farmaceutico, dopo l’annuncio del takeover della tedesca Aventis da parte di Sanofi-Synthelabo.
Da segnalare, inoltre, l’eccezionale rialzo di Osi Pharma, che a meta’ seduta guadagna oltre il 105%. La societa’ ha annunciato risultati positivi sulla sperimentazione del Tarceva, un farmaco per il trattamento del cancro.
Tra gli altri titoli che movimentano i mercati, Boeing, e’ in rialzo del 2%. L’azienda di Seattle, oltre a essere ripetutamente citata come potenziale partner in un’operazione di fusione con BAE Systems, ha annunciato un ordinativo di 50 aerei 7E7 (valore $6 milardi) da parte di All Nippon Airway. Bene anche le case automobilistiche GM e Ford, spinte dall’upgrade emesso in mattinata da Lehman Brothers. In rosso, invece, le blue chip Microsoft, Intel, Alcoa e Wal-Mart.
Sugli altri mercati, le inquietudini sulla situazione in Medio Oriente fanno salire il prezzo dell’oro, scambiato sotto la soglia psicologica dei $400 a $396.70 all’oncia. In aumento anche la quotazione del petrolio, dopo che gli attentati suicida del week end in Iraq hanno alimentato nuove paure sul livello delle scorte di greggio.
L’euro e’ in lieve ribasso sul dollaro a $1.1858, ma in rialzo rispetto ai minimi di oggi a $1.1761. A sostegno della moneta unica, l’inatteso aumento dell’indice sulla fiducia delle societa’ in Germania. Infine, il rendimento del Titolo di Stato a 10 anni e’ in modesto ribasso al 4.43%.