*Responsabile analisi tecnica Banca Sella. Questo documento e’ stato preparato da Banca Sella ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come
definiti nell’art. 31 del Regolamento Consob n° 11522 del 1° luglio 1998 e successive modifiche ed integrazioni. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.
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(WSI) –
Wall Street, in linea con i listini europei, sembra non risentire nè dei segnali di tensione che vengono dalla Borsa cinese, nè del rialzo del prezzo del greggio nè dei maggiori rischi terroristici e tanto meno delle difficoltà del comparto subprime del settore immobiliare. In altri momenti, ciascuno di tali eventi sarebbe stato più che sufficiente da solo per innescare prese di beneficio, o comunque per fornire un buon pretesto per alleggerire.
Così non è stato, almeno per il momento, a ulteriore conferma dello «stato di grazia» di cui continua a godere l’azionario. Un segnale affidabile di ripresa della salita si avrà però solo se i tre indici a stelle e strisce avranno la forza di rompere tutti e tre le resistenze, mentre al momento solo il Nasdaq è riuscito a mettere la testa sopra ai picchi dell’anno.
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L’indice tecnologico si è infatti spinto al di sopra della resistenza a 2.625, arrestandosi al di sotto del prossimo obiettivo a 2.700. Per conservare un buon momentum rialzista le quotazioni devono ora mantenersi sopra 2.600. Segnale di rinnovata debolezza si avrebbe al di sotto del supporto in area 2.580/2.565. L’S&P500 è riuscito a consolidare al di sopra del supporto a 1.505, ma per la ripresa del trend rialzista deve però superare i massimi in area 1.540/1.553, con obiettivo 1.600. Assestamento anche per il Dow Jones, che si è stabilizzato al di sopra di 13.400, testando la resistenza a 13.550. Sopra tale livello si avrebbe un nuovo impulso rialzista per il test del massimo storico a 13.700, il cui superamento, ancora prematuro, segnalerebbe la ripresa del trend rialzista con obiettivo 14.250.
Non rimane che continuare a monitorare con attenzione i livelli tecnici, con la consapevolezza che la fuoriuscita dal trading-range provocherà un’accelerazione. Permane il dilemma se gli indici avranno la forza per rompere al rialzo nella direzione del trend dominante, oppure se alla fine, estenuati dopo ripetuti attacchi falliti ai massimi, si arrenderanno e avremo un movimento correttivo.
Un segnale in tal senso si avrebbe solo con una risalita della volatilità implicita (Vix sopra 18-19 e Vxn sopra 19,40-20, resistenze entrambe abbastanza lontane) oltre che con la rottura dei supporti ripetutamente testati negli ultimi 2 mesi: 2.510 per il Nasdaq; 1.490 per lo S&P500 e 13.200 per il Dow Jones. Per il momento, e fino a prova contraria, continuiamo quindi a giocare la carta dell’azionario, anche per assenza di alternative visto il continuo deterioramento del mercato obbligazionario.