NEW YORK (WSI) – Giornata sprint per Wall Street, che ha chiuso oggi la miglior seduta da quasi due mesi. Il rimbalzo è stato sostenuto dal calo oltre alle attese delle richieste di sussidi di disoccupazione, buona premessa per il rapporto dell’occupazione di domani. La produttività nel quarto trimestre è risultata appena inferiore alle stime mentre il deficit commerciale è cresciuto più del previsto a dicembre. Intanto la Bce ha lasciato i tassi allo 0,25% e si va alla ricerca di indicazioni su mosse future. Nulla di fatto anche per la Bank of England: il costo del denaro e’ fermo allo 0,5%.
Dopo il suono della campanella, il Dow guadagna l’1,22% a 15.629 punti, il Nasdaq segna un rialzo dell’1,31% a 4.057 punti mentre lo S&P 500 fa +1,22% a 1.773 punti.
Il petrolio ha chiuso la seduta in aumento: il contratto a marzo e’ salito di 46 centesimi, lo 0,5%, a 97,84 dollari il barile. Nel frattempo, i titoli di Stato americani proseguono negativi con rendimenti in aumento al 2,7% per il bond decennale, benchmark del settore, e al 3,67% per il bond trentennale. Sui mercati valutari, l’euro avanza a 1,3589 dollari e il biglietto verde guadagna a 102,07 yen.
In ambito macro, i nuovi sussidi di disoccupazione settimanali sono stati pari a 331.000 (-20 mila unità), in calo dai 351 mila della settimana scorsa (rivisti da 348 mila) e anche rispetto alle stime che configuravano un risultato di 335.000. I sussidi continuativi sono invece saliti a 2 milioni e 964 mila unità da quota 2 milioni e 949 mila. Nella settimana precedente erano invece cresciute di 19mila unita’. Le previsioni degli esperti erano, per il dato complessivo, di 335mila unita’.
Cresce l’attesa per report mensile occupazionale di gennaio, in calendario domani: le attese del consensus sono per la creazione di 150 mila posti, un dato comunque in rallentamento rispetto a ottobre e novembre scorsi.
I mercati hanno accusato pesanti perdite nelle ultime sedute dopo la pubblicazione di dati deludenti in Cina e Stati Uniti, dove l’industria manifatturiera inizia a frenare il passo. Ma per Jp Morgan le correzioni viste da inizio anno non devono creare panico. Anzi appaiono minuscole se paragonate alla media storica vista sullo S&P 500 dal 1980, quando le perdite medie intra-annuali sono state del 14,4%. (vedi grafico sotto)
[ARTICLEIMAGE]
Le turbolenze dei mercati emergenti ha gettato ombre sulle prossime mosse della Federal Reserve, che si trova a dover decidere tra salvare le banche o il dollaro.
Tuttavia secondo Kate Warne, investment strategist presso Edward Jones, “I ritracciamenti del mercato viste da inizio anno sono normali e pensiamo che, pur in presenza di nubi sugli emergenti, i dati recenti arrivati sul fronte degli utili e dell’economia Usa siano complessivamente positivi. Ci vorrebbero davvero cattive notizie per creare uno shock sull’azionariato”.
Tra le singole notizie societarie, l’attenzione è rivolta alla pubblicazione delle trimestrali di General Motors e Kellogg. Protagonista Coca-Cola, che avanza dopo aver acquistato il 10% di Green Mountain Coffee Roasters per $1,25 miliardi. I titoli di quest’ultima fanno un balzo di oltre il 40%.
Fari anche su Walt Disney che ha ieri reso noti i risultati trimestrali superiori alle attese, grazie alla crescita delle catene sportive e del successo del cartone animato “La regina delle nevi”. Spronfonda Twitter (-24%) dopo la pubblicazione dei primi risultati trimestrali dallo sbarco in Borsa che evidenziano un calo della crescita. A pesare sul titolo sono anche i downgrade arrivati a Wall Street: Ubs ha abbassato la valutazione del titolo da “neutral” a “sell”, Sterne Agee da “neutral” a “underperform” e Stifel Nicolaus da “buy” a “hold”.
Sul valutario, l’euro viaggia in calo vicino al minimo in 11 settimane. Contro il dollaro -25 punti base a $1,3510; su yen -0,02% a JPY 137,22. Euro/franco svizzero -0,05% a CHF 1,2224.
Tra le commodities, futures sul petrolio +0,43% a $97,80, oro +0,22% a $1.259,70.