NEW YORK (WSI) – Chiusura positiva per Wall Street dopo lo scivolone di ieri, provocato dai timori riguardanti la Grecia e dal rafforzamento del dollaro. A guidare i rialzi, il Nasdaq che aggiorna il record storico.
Nel finale: il Dow sale dello 0,67% a 18.163 punti, lo S&P cresce dello 0,89% a 5.107 punti mentre il Nasdaq mette a segno una crescita dell’1,48% a 5.107 punti.
Come quello europeo, l’azionario americano spera in un accordo tra Grecia e creditori che eviti il default del Paese e un “incidente” contro cui aveva messo in guardia qualche ora fa il segretario americano al Tesoro, Jack Lew. Il primo ministro greco, Alexis Tsipras, dice che un accordo è vicino ma, come ricordato da un funzionario europeo, “si sta ancora lavorando”.
Se il dollaro si è indebolito non appena è circolata voce di una bozza di intesa, JP Morgan avverte: anche se si stima un accordo che terrebbe la Grecia dentro l’Eurozona, “la speranza non è un investimento. Piu’ si sta senza un accordo, meno probabile sarà il suo raggiungimento e maggiore la probabilità di una Grexit”. Per questo gli economisti della banca Usa consigliano di fare investimenti rischiosi altrove, come in Turchia ed Europa centrale. Intanto il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, da Lisbona (Portogallo) ha detto che “se la Grecia lascia l’Eurozona, non ci saranno vincitori”.
Il mercato però spera in un esito positivo dei negoziati: il CBOE Volatility Index, che misura la volatilità , è sceso sotto quota 14. Ieri era balzato del 16,2% mettendo a segno il maggiore balzo da fine gennaio.
Sul fronte macro, diffuso il dato sui mutui, con le richieste di finanziamenti per la casa in calo -1,6%, a causa del tasso fisso sui mutui a 30 anni che ha superato ampiamente il 4%, e che tiene alla larga i potenziali acquirenti di case. La flessione riguarda la settimana terminata lo scorso 22 maggio, stando ai dati della Mortgage Bankers Association (MBA). I volumi sono ancora in rialzo su base annua, ma hanno perso -10% nelle ultime quattro settimane.
“I tassi sui mutui hanno continuato a crescere la scorsa settimana, sulla scia di aumenti delle vendite di case, della crescita dell’inflazione e di ulteriori segnali secondo cui la Fed, probabilmente, aumenterà i tassi quest’anno. I volumi di rifinanziamento sono scesi al minimo da gennaio”, ha commentato Michael Fratantoni, responsabile economista per l’associazione.
Tra le materie prime, i futures con scadenza luglio sul petrolio +0,48% a $58,31 al barile; Brent invariato a $63,72. Oro -0,11% a $1.186,50. Argento -0,45% a $16,67.
Sul valutario, l’euro pressoché invariato sul dollaro, -0,08% a $1,0864. Dollaro/yen +0,48% a JPY 123,67. Euro/franco svizzero -0,24% a CHF 1,0335.
A livello societario, Tiffany sale nel giorno della trimestrale (+10%). Il gruppo americano di gioielli ha registrato una contrazione del 5% del fatturato nel primo trimestre, sotto pressione per il dollaro forte, ma i risultati sono comunque migliori delle attese e la previsioni per l’intero anno sono state confermate.
Crolla Michael Kors (-24%) sulla scia di una trimestrale che ha evidenziato la crescita delle vendite piĂą lenta degli ultimi tre anni e mezzo, penalizzata dalla debolezza del Nord America.
I titoli di stato americani restano in calo dopo l’asta di titoli a 5 anni per 35 miliardi di dollari, relativamente buona. I T-Bond sono stati venduti con un rendimento all’1,56%, massimo del 2015, anche se il rapporto tra domanda e offerta pari a 2,46 volte e’ leggermente sotto la media recente. Domani ci sarà l’asta di titoli a 7 anni. Il decennale vede rendimenti – che si muovono inversamente ai prezzi – in rialzo al 2,16% dal 2,135% di ieri, equivalente ai minimi di tre settimane. Il titolo a tre mesi e’ fermo allo 0,0152%.