NEW YORK (WSI) – Seduta contrastata per Wall Street, che vede il Dow Jones appensatito da Walt Disney (-0,06% a 17.540 punti) mentre il Nasdaq e lo S&P 500 avanzano rispettivamente dello 0,67% e lo 0,32%.
Gli investitori si dalle prime battute si sono concentrati selle parole di Jerome Powell, membro votante del Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve Powell, che afferma che “niente è stato deciso riguardo alla possibilità di alzare i tassi a settembre”.
In un’intervista al Wall Street Journal, il presidente della Fed di Atlanta Dennis Lockart aveva sottolineato che sarebbe necessario un deterioramento significativo dei dati economici Usa per convincerlo del fatto che un rialzo dei tassi a settembre dovrebbe essere rimandato.
Stando a quanto riporta Bloomberg, i traders ora scommettono su una probabilità del 48% che la Fed adotti la sua prima manovra di politica monetaria restrittiva a settembre, rispetto al 38% di probabilità scontato nella giornata di ieri.
Un valido aiuto per capire le mosse di Janet Yellen & Company arriverà venerdì, dopodomani, con la pubblicazione del report occupazionale di luglio; gli analisti intervistati da Bloomberg News prevedono in media un aumento di 225.000 nuovi posti di lavoro, contro i +223.000 a giugno. Nessun segnale rassicurante su questo capitolo è arrivato oggi con la pubblicazione del numero di occupati nel settore privato che, nel mese di luglio, ha creato 185mila nuovi posti di lavoro. Il dato reso noto dall’agenzia Adp è inferiore alle attese del mercato, che scommettevano su 215mila nuovi posti.
Sempre sul fronte macro, nel mese di giugno il deficit della bilancia commerciale degli Stati Uniti è salito a 43,85 miliardi di dollari, facendo peggio delle attese del mercato che erano per un deficit di 43,5 miliardi. Il dato di maggio, invece, è stato rivisto al ribasso, così il deficit risulta pari a 40,94 miliardi di dollari, contro una prima lettura di 41,87 miliardi. Le esportazioni nel mese di giugno sono calate dello 0,1% a 188,58 miliardi, quando le importazioni sono aumentate dell’1,2% a 232,41 miliardi.
Mercati e Fed, l’avvertimento: “Via da questi asset” prima che sia troppo tardi
Tra i titoli, male Walt Disney (-9%), dopo che ieri la società ha rivisto al ribasso la propria guidance sull’utile della propria divisione via cavo e ha archiviato il trimeste con ricavi leggermente inferiori al consensus.
A livello societario, il titolo Apple nel mirino degli analisti di Bank of America/Merrill Lynch hanno tagliato a “neutrale” da “comprare” la raccomandazione sul titolo dicendo che il passo delle vendite dell’iPhone sta decelerando (cosa che nell’ultima trimestrale aveva preoccupato gli investitori) e che ci vorrà tempo prima che Apple Watch, Apple Pay e Apple Music inizino a premere sull’acceleratore.
Sul mercato valutario, l’euro -0,15% sul dollaro a $1,0865. Dollaro/yen invariato a JPY 124,42. Euro/yen -0,16% a JPY 135,13; euro/sterlina -0,05% a GBP 0,6989, euro/franco svizzero -0,11% a CHF 1,0635.
Vincenzo Longo, market Strategist di IG, ha scritto: “Continuiamo a credere che il cambio resisterà nella banda di oscillazione compresa tra 1,08 – 1,12 sino a settembre/ottobre. Solo negli ultimi due mesi dell’anno il cross potrebbe prendere la discesa e puntare sui minimi annuali (a 1,0460)
Tra le materie prime, i futures sul petrolio Usa +0,68% a $46,05, Brent +0,94% a $50,46. Oro -0,38% a $1.086, argento -0,19% a $14,53.