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Wall Street scivola: S&P ai minimi di un mese, Dow sotto quota 13.000

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New York – Con gli investitori innervositi dalle ultime notizie in arrivo dalla Grecia, Wall Street ha chiuso in ribasso.

Il Dow Jones ha registrato una perdita dello 0,59%, pari a 76,44 punti a quota 12.932,09. Il Nasdaq ha registrato un calo dello 0,39%, l’indice S&P500 ha perso lo 0,43% a quota 1363.72, scendendo ai minimi di un mese. Non hanno aiutato nemmeno gli ultimi conti societari, in un contesto che premia gli asset piu’ sicuri come oro e Treasuries.

L’indice di volatilita’ CBOX, considerata la misura piu’ attendibile per calcolare la paura che aleggia sui mercati, sale sopra 19 punti. Tutti e 10 i settori rappresentati nell’S&P sono schiacciati sotto la linea di parita’. Particolarmente presi di mira dai ribassisti i gruppi di consumo discrezionale e gli energetici.

Il leader conservatore greco Antonis Samaras ha rinunciato all’incarico di formare un nuovo governo, di fronte all’impossibilità di formare un esecutivo di unità che abbia la necessaria maggioranza. Ora spettera’ al partito Syriza, contrario alle misure di rigore e agli aiuti, ma ci sono solo tre giorni di tempo.

Grecia nuovamente a rischio default sul debito. Il nuovo governo dovrà infatti apportare le misure di austerità richieste dalle autorità internazionali per continuare a ricevere gli aiuti promessi.

Grazie alla chiusura positiva di ieri, stimolato dalle parole ottimiste sui titoli finanziari pronunciate dal guru di Wall Street Warren Buffett, l’indice S&P500 è riuscito ad interrompere la scia negativa che durava ormai da tre giorni. I futures indicano comunque che in giornata si tornerà a calare.

Il presidente della Federal Reserve di Richmond, Jeffrey Lacker, ha detto che nuovi stimoli monetari faranno ben poco per sostenere la ripresa del mercato del lavoro statunitense nel lungo periodo. Ci sono problemi strutturali che devono essere prima considerati e affrontati: tra questi la divergenza tra offerta e domanda delle capacità richieste dalla forza lavoro.

Tra i singoli titoli McDonald’s accusa un calo di circa il 2% dopo i conti. Il fatturato dei ristoranti della catena di fastfood aperti da almeno 13 mesi e’ salito del 3,3% nel mondo. Le attese erano per un +4,3%. In rallentamento la crescita dei ricavi in Usa: il +3,3% e’ il rialzo piu’ timido degli ultimi 11 mesi.

La casa di video giochi Electronic Arts scambia in ribasso del 4,7% dopo che le previsioni sugli utili 2012 hanno deluso. Per Fossil tonfo del 28%. Giù anche Citigroup, in sintonia con il calo registrato dall’indice dei titoli bancari europei.

Dal fronte economico degli Stati Uniti, attesi i dati sull’indice economico di ottimismo IBD/TIPP alle 16.00.

In ambito valutario, l’euro rimane negativo nei confronti del dollaro cedendo lo 0,51% a $1,2991, perdendo così quota $1,30 e viaggiando sui minimi degli ultimi tre mesi; la moneta unica cede lo 0,61% nei confronti dello yen a JPY 103,67. Rapporto dollaro/yen piatto in flessione con -0,15% a JPY 79,78.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio accentuano ulteriormente le flessioni e cedono più del 2% a $95,96 al barile, mentre le quotazioni dell’oro perdono il 2,14% a 1.604,10. Da segnalare la recente performance al ribasso dell’indice di riferimento delle commodity, lo Standard & Poor’s GSI Spot Index, che la scorsa settimana ha perso il 4,5%, registrando la perdita più forte dal 16 dicembre scorso. Sotto i riflettori proprio le quotazioni del petrolio che, sempre la scorsa settimana, sono hanno fatto -6,1% sul New York Mercantile Exchange.