Società

Wall Street, seduta a zig-zag

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Altra seduta a zig-zag per gli indici americani che lottano per archiviare la giornata con il segno piu’. A condizionarne l’andamento sono dati ancora una volta contrastanti. Il bilancio di luglio resta positivo con un incrementi vicini all’8%, almeno per il momento. Si tratta del mese migliore dallo stesso mese del 2009.

A livello settoriale non c’e’ alcuno spunto. Solo risorse di base (+0.2%) e finanziari vantano il segno piu. Frazionali ribassi per gli altri comparti. Tecnologici (-0.41%) e utilities (-0.66%) i piu’ venduti.

La delusione all’inizio della giornata americana e’ arrivata dalla prima lettura del Pil del secondo trimestre, sotto le attese degli analisti. Il dato ha mancato solo dello 0.1% le previsioni degli analisti. Il +2.4% si confronta pero’ con un +3.7% del primo trimestre. Si teme che il rallentamento possa continuare anche nei mesi a venire.

A riportare un po’ di fiducia, tanto che gli indici avevano in concomitanza iniziato a salire, e’ stato il Chicago PMI, inaspettatamente cresciuto a luglio.

Ma a rigettare nell’indecisione gli operatori a fatto seguito la Fiducia dei consumatori dell’Universita’ del Michigan, scesa ai minimi di nove mesi fa.

L’euro, per quanto in calo, si mantiene sopra $1.30. Ieri a livello intraday era arrivato a $1.3106 spingendosi oltre il massimo toccato a 1.3094 del 10 maggio scorso, prima seduta successiva al piano salva euro da $1000 miliardi messo a punto da Ue e Fmi.

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Sul fronte societario, Disney ha ceduto la casa di produzione Miramax per $660 milioni di dollari. Nel settore farmaceutico Merck ha centrato le attese del mercato con la propria trimestrale. Idem per il colosso petrolifero Chevron che ha triplicato gli utili.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico i futures sul petrolio con consegna settembre cedono lo 0.89% a $77.66 dopo aver recuperato ieri l’1.29% a $78.28. Il derivato con scadenza agosto dell’oro avanza di $6.10 a $1177.30. Ieri aveva guadagnato $8.10 a quota $1170.50 l’oncia. Sul valutario l’euro cede lo 0.31% a $1.3038. Quanto ai Treasury, i prezzi sono in rialzo con il rendimento sul benchmark decennale calato al 2.92% dal 2.9990% di ieri.