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WALL STREET: SEDUTA DA DIMENTICARE PER L’HI-TECH

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Archiviata la pausa di lunedi’, con i mercati finanziari americani rimasti chiusi per la ricorrenza dell’Independence Day, Wall Street ha iniziato la settimana di borsa all’insegna delle vendite. Il rincaro del petrolio, i warning di alcuni gruppi tecnologici e le cattive notizie dal fronte economico sono gli ingredienti principali ad aver pesato sui listini azionari.

Le perdite piu’ consistenti hanno colpito il Nasdaq: l’indice hi-tech ha lasciato sul terreno il 2.15% a 1963. Meno negativo il bilancio del Dow Jones, che se l’e’ cavata con un –0.62% a 10219. L’S&P 500, infine, ha ceduto lo 0.82% a 1116.

L’aumento del prezzo del petrolio continua a rappresentare una minaccia alla crescita economica globale. Gli attacchi agli oleodotti iracheni e i problemi di produzione in Russia e Nigeria hanno spinto la quotazione del greggio a un soffio dai $40 al barile. Il future con scadenza agosto nel corso della seduta si e’ spinto fino a $39.70 al barile, ai massimi intraday dal 3 giugno, per poi ripiegare a quota $39.65 (+$1.26).

Non hanno contribuito a migliorare l’umore degli operatori le cifre provenienti dal fronte economico. Nel mese di giugno l’Ism non manifatturiero, l’indicatore che monitora l’andamento del comparto dei servizi negli Stati Uniti, e’ sceso a quota 59.9 contro i 65,2 del mese precedente. Gli economisti si aspettavano un modesto rallentamento, a 65 punti. E’ la prima volta in cinque mesi che il dato scende sotto i 60. Da notare, comunque, che il dato e’ superiore ai 50 punti, soglia che indica un’espansione del settore.

Le perdite piu’ pesanti hanno colpito i titoli tecnologici. Molto pronunciato il calo del SOX, l’indice dei semiconduttori, che ha ceduto quasi il 4%. Il profit warning di Conexant Systems e il downgrade di Lehman Brothers sul comparto hanno scatenato l’ondata di Sell. Tra le singole societa’, la banca ha abbassato le stime sull’EPS del colosso Intel. [Vedi decine di azioni in movimento segnalate da
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Altri settori ad aver chiuso in profondo rosso sono compagnie aeree, Internet, hardware, software, bancari e brokeraggio. In progresso i titoli energetici.

Sugli altri mercati, il dollaro e’ sostanzialmente invariato nei confronti dell’euro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.2292. In netto calo la quotazione dell’oro, sceso di $5.70 a $393 all’oncia. In ribasso, dopo il rally delle ultime sessioni, anche i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni si e’ attestato al 4.48%.