NEW YORK (WSI) – Ancora una chiusura in rialzo per la Borsa Usa con lo S&P 500 e il Dow Jones che aggiornano nuovi record storici. Al termine delle contrattazioni, il Dow segna una crescita dello 0,11% a 16.943 punti il Nasdaq guadagna +0,34% a 4.336 punti mentre lo S&P 500 sale dello 0,08% a 1.951 punti a fronte dei 1.949,44 punti raggiunti alla chiusura di venerdì.
Il petrolio ha terminato in aumento: il contratto con scadenza a luglio ha guadagnato 1,75 dollari, l’1,7%, a 104,41 dollari il barile, ai massimi da marzo scorso. Nel frattempo, i titoli di Stato americano proseguono in calo con rendimenti in aumento al 2,61% per il benchmark decennale e al 3,45% per il titolo trentennale. Sui mercati valutari, l’euro perde terreno a 1,3587 dollari mentre il dollaro avanza sullo yen a quota 102,51.
Il benchmark S&P 500 è salito in 11 delle ultime 12 sedute, chiudendo su nuovi massimi sette volte negli ultimi otto giorni. Anche se la tendenza rialzista di Wall Street sembra intatta gli operatori potrebbero avere bisogno di nuovi catalizzatori per mantenere la spinta.
L’attenzione resterà rivolta anche all’indice di volatilità CBOE che venerdì è sceso al livello più basso da febbraio 2007. L’indicatore “della paura” è circa la metà della media storica, fattore che alcuni analisti temono possa essere letto come un segnale che il mercato non sta completamente prezzando alcuni elementi che potrebbero far deragliare il rally.
Debole l’obbligazionario con i treasuries decennali che scendono di 7/32 e rendono il 2,62% e i trentennali in calo di 9/32 con un rendimento del 3,45%.
Nel suo ultimo report Morgan Stanley mette in evidenza un quadro, per Wall Street, caratterizzato dall’acquisto del rischio, da tassi di interesse molto bassi e dall’assenza di volatilità. La banca d’affari prevede che il sentiment rimarrà positivo ancora per un po’ di tempo, ma sottolinea anche che i tassi di interesse sono bassi in modo insostenibile e che i rendimenti dei Treasuries Usa sono destinati a strappare al rialzo, in concomitanza con il rafforzamento dell’economia e con il rialzo dei tassi da parte della Fed, che a suo avviso prima o poi arriverà.
In una intervista rilasciata a Bloomberg Michael Ingram, market strategist presso BGC Brokers a Londra, sottolinea scettico che “non c’è davvero alcuna notizia positiva per acquistare l’azionario; più che altro c’è assenza di notizie negative e, visto che la politica di tassi di interesse a zero è diventata globale, l’azionario è l’opzione meno peggio tra le varie asset class, in questo momento”.
L’analisi tecnica intanto individua per lo S&P 500 a 1952,955 il nuovo livello di resistenza e a 1945,925 il livello chiave di supporto. Per quanto riguarda il Nasdaq il livello di resistenza è fissato a 4.330 punti e quello di supporto a 4.313,5 punti.
A livello societario, da oggi è effettivo lo split azionario 7 a 1 di Apple (+1,6% a 93,70 dollari). Le nuove azioni sono state distribuite venerdì scorso dopo la chiusura dei mercati. Il gruppo editoriale Time (-2,21%) inizia a essere scambiato oggi come gruppo indipendente da Time Warner. Wells Fargo consiglia “buy”, comprare, il titolo. Merck (-0,95%) compra Idenix Pharmaceuticals (+231%) per 24,5 dollari ad azione, 3,85 miliardi di dollari, ampliando così il suo portafoglio di farmaci contro l’epatite C.
Family Dollar (+13,8%) vola dopo che l’investitore attivista Carl Icahn ha acquistato una quota del 9,4% diventando il primo azionista del gruppo. La società ha approvato un limite del 10% della quota che qualunque entita’ puo’ rastrellare sul mercato “senza pagare un premio per il controllo”. L’intento è “proteggere gli azionisti” e non quello di prevenire un’offerta per rilevare il gruppo.