Un’altra giornata poco mossa per gli indici americani che terminano la sessione di borsa poco distanti dalla parita’. Bene il comparto delle case, preoccupazioni sul fronte geopolitico in Medio Oriente che hanno spinto al rialzo le quotazioni energetiche. Il Dow Jones e’ avanzato dello 0.16% a 12481, l’S&P500 dello 0.11% a 1436, il Nasdaq ha ceduto lo 0.11% a 2448 (performance corretta nell’after hour da +0.18% a causa di un errore nel computo degli scambi). Molto positive le performance settimanali: DJIA +3.1%, S&P500 +3.6%, Nasdaq +3.5%. Si tratta dei migliori risultati settimanali degli ultimi 4 anni.
Nel mese di febbraio le vendite di case esistenti negli Stati Uniti hanno registrato un rialzo del 3.9% al livello di 6.69 milioni di unita’ (maggior livello dallo scorso aprile e migliore tasso di crescita dal marzo 2004) battendo le attese degli analisti pari ad un calo a 6.30 mln.
Il fatto ha temporaneamente rassicurato gli operatori sull’impatto che la crisi dei mutui “subprime” sta avendo sull’immobiliare. Tuttavia, per molti esperti, l’attuale livello di vendita non e’ sostenibile (e la componente dell’invenduto lo sta dimostrando) ed il comparto non ha ancora raggiunto un punto di bottom: il settore delle case sembra dunque restar posizionato per nuove perdite con buona pace di quanti sperano nella tanto attesa fase di stabilizzazione.
Ad imprimere incertezza sui mercati sono sono state le rinnovate tensioni geopolitiche con il conseguente rialzo del greggio. Il governo britannico ha confermato che alcuni membri della flotta navale inglese sono stati catturati dalle forze iraniane mentre erano in perlustrazione vicino alle coste irachene.
Immediata la reazione sulle quotazioni energetiche. Dopo aver gia’ registrato un rialzo del 3.5% nella seduta di ieri, i futures con consegna maggio sono schizzati al rialzo chiudendo in progresso di 59 centesimi a $62.28 al barile. Il rialzo settimanle e’ pari al 4.5%.
Per la cronaca societaria, i possibili accordi di M&A hanno occupato la scena anche oggi. La conglomerata industriale General Electric ([[GE]]) ha dimostrato un interessamento per l’azienda giapponese Sanyo Electric Credit offrendo sul piatto $1.14 miliardi.
Nel comparto finanziario, la banca d’affari Citigoup ([[C]]) sembra essere orientata ad avviare le trattative per il rilevamento dell’olandese ABN Amro, banca che ha gia’ riscosso l’interessamento di altri istituti finanziari.
Nel comparto biotech, forti pressioni di vendite sul colosso Amgen ([[AMGN]]), in seguito ad uno studio sulla cura del cancro che non ha dato i risultati sperati. Il titolo e’ arretrato di circa il 4%. A beneficiare della notizia e’ stata pero’ la rivale Imclone ([[IMCL]]) che godra’ di una minore concorrenza sulle vendite dell’Erbitux.
Tra i titoli del Dow Jones, i maggiori rialzi vengono registrati da General Motors ([[GM]]), Exxon Mobil ([[XOM]]) e McDonald’s ([[MCD]]). Maggiori pressioni di vendita invece su Microsoft ([[MSFT]]), Walt Disney ([[DIS]]) e Du Pont ([[DD]])
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Sugli altri mercati, sul valutario l’euro ha continuato a cedere terreno rispetto al dollaro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3287. L’oro ha terminato la sessione in calo: i contratti con consegna aprile sul metallo prezioso sono arretrati di $6.90 a $657.30 l’oncia. Giu’ i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni si e’ portato al 4.613% dal 4.5890% di giovedi’.