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Wall Street si lascia alle spalle il miglior semestre dal 1999

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NEW YORK (WSI) -Chiusura contrastata per Wall Street con il Dow Jones di nuovo sotto quota 15 mila punti. I cali sono stati alimentati dalla brutta notizia ricevuta questa mattina da parte di Jeremy Stein, nel board dei governatori della Fed, che ha parlato di settembre come possibile data di inizio per rivedere il QE3. Stein ha anche aggiunto tuttavia che i mercati hanno reagito in maniera eccessiva alle parole del presidente della banca centrale Ben Bernanke.

Al suono della campanella, il Dow Jones cede lo 0,76% a 14.910 punti, il Nasdaq sale dello 0,03% a 3.4003 punti e lo S&P 500 scende dello 0,45% a 1.606 punti. Il petrolio continua positivo: i future con scadenza ad agosto avanzano dello 0,12% a 97,17 dollari al barile. Il prezzo dell’oro ha chiuso oggi in rialzo dell’1%. Nel trimestre, tuttavia, il metallo prezioso ha registrato un calo del 24%.

Con la seduta di oggi, la Borsa Usa si lascia alle spalle un mese, quello di giugno all’insegna delle vendite: il Dow ha perso l’1,4% mentre lo S&P lascia sul terreno l’1,5%, Ciò nonostante il saldo del secondo trimestre resta ampiamente positivo: il Dow guadagna il 2,3% portando a +13,8% i guadagni del primo semestre, il migliore dal 1999. Nello stesso periodo lo S&P 500 ha riportato guadagni del 2,4% mentre il Nasdaq è salito del 4,2%. .

Sul fronte macro, delude la fiducia dei consumatori, che nel mese di luglio si è attestata a 84,1 punti. Male anche il Pmi di Chicago, che ha segnato il calo peggiore da oltre quattro anni.

Tra i titoli, Accenture in ribasso dell’10% circa dopo aver presentato un fatturato trimestrale inferiore alle attese degli analisti e aver tagliato le stime per l’anno. Crolla BlackBerry (-28%) dopo la deludente trimestrale. Il titolo sconta anche il downgrade di Macquarie Capital a “sell”. Nel primo trimestre fiscale la societa’ canadese si e’ fermata al di sotto delle stime degli analisti sia in termini di introiti che di vendite. Nei tre mesi conclusi l’1 giugno, la societa’ ha riportato perdite per 84 milioni di dollari, -16 centesimi per azione, contro il rosso da 518 milioni di dollari, -99 centesimi per azione, dello stesso periodo dell’anno scorso. Escludendo le voci straordinarie, le perdite sono state pari a 67 milioni di dollari, -13 centesimi per azione, mentre gli analisti attendevano profitti per 7 centesimi per azione. Il fatturato e’ cresciuto del 9% da 2,81 a 3,07 miliardi di dollari, comunque al di sotto dei 3,38 miliardi attesi dagli analisti.

Conti migliori delle previsioni invece per Nike che tuttavia è scambiata in calo dello 0,6% dopo che il produttore di abbigliamento sportivo ha stimato margini in stallo e fatturato in calo nel mercato cinese per il nuovo anno fiscale. Infine al suo debutto sul Nyse, Noodles & Co. raddoppia il prezzo di collocamento mettendo a segno un rialzo del 100,61% a 36,26 dollari per azione.

In ambito valutario, l’euro +0,22% a $1,3064; dollaro/yen +0,68% a JPY 99,01; euro/franco svizzero +0,18% a CHF 1,2345.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio +0,40% a $97,44 al barile, oro -0,83% a $1.201,50. Continua la fuga dall’oro, con le quotazioni che sono scese anche sotto la soglia dei $1.200, valore che, come fanno notare alcuni analisti, corrisponde al costo per produrre una oncia di oro. Il panic selling, afferma un esperto, potrebbe portare le quotazioni a scivolare fino a “$800”.