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Wall Street snobba l’Europa, chiusura sulla parità

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NEW YORK (WSI) – Dopo aver archiviato la migliore settimana in due anni, Wall Street chiude sulla parita’ dopo essere riuscita ad azzerare le iniziali perdite con un balzo negli ultimi minuti della seduta.

Nel finale il Dow Jones ha guadagnato lo 0,07% a 16.818 punti, il Nasdaq e’ salito dello 0,05% a 4.486 punti mentre l’S&P 500 ha perso lo 0,13% a 1.962 punti. I titoli di Stato americani hanno chiuso con andamenti positivi e rendimenti in calo al 2,26% per il benchmark decennale e al 3,03% per il titolo trentennale. Sui mercati valutari, l’euro e’ salito a 1,2706 punti e il biglietto verde ha perso terreno contro lo yen a quota 107,75.

A pesare oggi sono stati gli ultimi dati macro e in particolare un sondaggio sulla fiducia delle imprese tedesche che ad ottobre e’ calata per il sesto mese consecutivo, riaccendendo timori per il rischio di una recessione dell’Eurozona.

La scorsa settimana lo S&P e il Nasdaq hanno archiviato la migliore settimana da oltre un anno con incrementi rispettivamente del 4,1% e del 5,3%. La stagione delle trimestrali ha riportato attenzione negli Stati Uniti, dove l’economia continua a mostrare segni di miglioramenti. A venerdi’ scorso, 208 societa’ quotate dell’S&P 500 hanno pubblicato i conti e le stime sono per un rialzo degli utili del 5,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Fari sulla Federal Resserve che mercoledi’ dovrebbe annunciare ufficialmente, al termine di due giorni di vertice, l’avvenuta conclusione in ottobre della sua manovra di Quantitative Easing, l’acquisto di asset per tenere bassi i tassi di interesse a lunga e stimolare la crescita economica. E’ questa la previsione della maggior parte degli analisti Usa. Il QE, varato all’indomani della crisi finanziaria del 2008 e diventata la piu’ grande campagna di sostegno economico nella storia del Paese, e’ durato sei anni con il lancio di ripetuti programmi. La Banca centrale, pero’, potrebbe riaffermare l’intenzione di mantenere ancora a lungo i tassi interbancari vicini allo zero, senza alcuna stretta in arrivo sul costo del denaro.

Le misure di allentamento monetario della Federal Reserve volgono al termine ma gli investitori si stanno concentrando sopratutto sui conti societari. Ben 14 società del listino principale riportano i conti oggi, tra cui Allergan e Seagate Technology. Il titolo Allergan per ora è favorito dalle notizie di M&A. Valeant Pharmaceuticals International è pronta ad alzare la sua Opa a $200 per azione. Da parte sua Merck ha ristretto la forchetta delle stime per l’esercizio annuale in corso.

Mentre in Europa il focus è sulle operazioni che le 25 banche bocciate agli stress test metterano in piedi per rafforzare i loro livelli di capitale, negli Stati Uniti l’attenzione è rivolta alla nuova serie di trimestrali e alle parole pronunciate dai membri del comitato di politica monetaria della Fed. La frase da tenere d’occhio è “periodo considerevole di tempo”, con gli investitori che sono curiosi di sapere se la banca centrale la leverà dalle sue dichiarazioni.

Delle società dell’S&P 500 che hanno riportato i conti sinora, l’80% hanno battuto le stime sugli utili e il 60% hanno fatto meglio delle attese per quanto riguarda il fatturato.

A livello societario, il mercato accoglie negativamente la trimestrale di Twitter, diffusa dopo la chiusura di Wall Street: il titolo del sito di microblogging è arrivato a cedere oltre il 10% nell’after-hours. La seduta sul NYse in attesa dei conti era finita in calo del 2,78% a 48,56 dollari. Nel terzo trimestre dell’anno, Twitter ha messo a segno ricavi per 361 milioni di dollari, più del doppio dei 168,6 milioni di dollari dello stesso periodo del 2013 e meglio dei 351 milioni attesi dagli analisti. In linea alle stime anche la perdita da 175,5 milioni di dollari o 29 centesimi per azione, più del rosso dell’anno scorso pari a 64,6 milioni.

Ma al netto di voci straordinarie, i profitti per azione sono stati di 1 centesimo come previsto. Nel periodo, Twitter ha visto 284 milioni di utenti attivi su base mensile, il 23% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e il 4,8% in più sul trimestre precedente quando, rispetto ai primi tre mesi dell’anno, c’era stato un +6,3%. Il mercato si aspettava un dato pari a 280-288 milioni. L’80% di tutti questi utenti accede al social media via dispositivi mobili. Per il trimestre in corso, il gruppo stima ricavi per 440-450 milioni di dollari, in linea a un consensus per 448 milioni. Per l’intero anno Twitter ha alzato le stime a 1,365-1,375 miliardi da 1,31-1,33 miliardi. L’amministratore delegato Dick Costolo si è detto fiducioso della capacità dell’azienda “di ampliare l’audience giornaliera nel mondo nel corso del tempo rafforzando il nostro core, riducendo le barriere e costruendo nuove app e servizi”.

Si riaccende intanto la disputa tra il produttore del botox Allergan e Valeant Pharmaceuticals International, che agisce insieme all’hedge fund di Bill Ackman. Valeant ha inviato al cda di Allergan una lettera in cui critica la gestione del tentato takeover e si dice pronto a rilanciare l’offerta d’acquisto.

Chiquita ha trovato un accordo per essere comprata dai brasiliani di Cutrale-Safra. Il gruppo farmaceutico Merck ha ridotto le sue stime sugli utili per l’anno in corso, complice la scadenza di alcuni brevetti che ha pesato sulle vendite. Alibaba e’ un titolo da comprare secondo Jefferie, che ha iniziato la copertura del titolo del sito cinese di e-commerce. Gli analisti fanno notare che il gruppo attualmente vende a meno del 25% della popolazione cinese e quindi ha ampi spazi di crescita.

In ambito macro a ottobre l’attività delle imprese del terziario negli Stati Uniti ha segnato una frenata ai minimi da luglio. E’ quanto risulta dall’indice Pmi elaborato dalla società di ricerche Markit, a 57,3 punti a ottobre dai 58,9 di settembre. Come in altre indagini analoghe i 50 punti sono la soglia limite tra crescita e contrazione dell’attività. I livelli dei nuovi ordinativi sono scesi ai minimi da tre mesi, ma il tasso di creazione di nuovi posti di lavoro è rimasto solido, secondo Markit.

Sotto le attese l’indice che misura l’andamento dei contratti di vendita di abitazioni già firmati ma non ancora conclusi: a settembre l’indice – secondo la National Association of Realtors – è aumentato a settembre dello 0,3% a 105 punti. Gli economisti avevano atteso un aumento dello 0,5%.

Infine, l’indice della produzione manifatturiera misurata dalla Fed di Dallas e’ calato in ottobre a 13,7 punti da 17,6 il mese precedente. L’indice delle attivita’ di business e’ invece sceso a 10,5 punti dal 10,8.

Sul valutario, l’euro sul dollaro a 1,2692 (+0,17%); dollaro/yen -0,31% a JPY 107,81. Euro/franco svizzero piatto a CHF 1,2055. Euro/yen -0,15% a JPY 136,84.

Risale intanto sopra la soglia degli 80 dollari il prezzo del Wti, dopo essere sceso sotto la soglia chiave. in seguito alla revisione al ribasso delle stime sui prezzi da parte di Goldman Sachs. Per la banca d’affari Usa il Wti scenderà a 75 dollari nel primo trimestre del 2015 (85 dollari al barile per il Brent), 15 dollari in meno rispetto alle stime precedenti, per poi scivolare ulteriormente nel secondo trimestre quando i prezzi sono visti a 70 dollari al barile (80 dollari per il Brent).