NEW YORK (WSI) – I manager di tutto il mondo sono sempre più preoccupati per le valutazioni dell’azionario Usa. E’ quanto trapela dal Cnbc CFO Council, sondaggio stilato da Cnbc a cui hanno partecipato i direttori finanziari di tutto il mondo.
Più del 92% degli interpellati ha detto di credere che le valutazioni di Wall Street siano elevate, e un terzo ha ammesso che il motivo per cui non hanno portato avanti operazioni di acquisizione o fusione è stata proprio la paura di bolle sui mercati.
A preoccupare sono soprattutto i valori a cui vengono scambiati i titoli tecnologici; l’83% degli intervistati ritiene che tali valori siano elevati, e più dell’8% parla di valori estremamente elevati. Secondo l’86%, il prezzo corrente del titolo Twitter – a $40 per azione- è sopravvalutato.
Tuttavia, nonostante la presenza di alcuni segnali di bolle, i direttori finanziari sono convinti che l’indice Nasdaq non sia ancora in fase di bolla conclamata.
L’indice è balzato +33% dall’inizio del 2013, e al momento il rapporto prezzo/utili è pari a 19,87. Alla fine di novembre, i titoli delle società a larga capitalizzazione hanno permesso al listino di chiudere al sopra della soglia psicologica dei 4.000 punti per la prima volta dall’esplosione della bolla speculativa nel 2.000.
Quasi due terzi degli intervistati, il 62%, crede che il Nasdaq non sia in una situazione di bolla, contro il 38% che ritiene invece che tale pericolo si sia già concretizzato.