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Wall Street sprint, archivia quarta settimana di fila di rialzi

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NEW YORK (WSI) –Quarta settimana di fila in rialzo per Wall Street, che archivia la seduta odierna con tutti gli indici positivi spinti da una serie di dati macroeconomici superiori alle attese, in particolare sul fronte della fiducia dei consumatori americani. Al suono della campanella, il Dow segna un aumento dello 0,79% a 15.354 punti. In rialzo anche il Nasdaq a +0,97% a 3.499 punti e lo S&P 500 che guadagna l’1% a 1.667 punti. Durante l’intera settimana il Dow Jones ha guadagnato l’1,6%, il Nasdaq Composite l’1,8% e l’S&P 500 l’1,8%.

Il petrolio ha chiuso la seduta in rialzo di 86 centesimi a 96,02 dollari il barile. Nel frattempo, i titoli di Stato americani continuano negativi con rendimenti in aumento all’1,95% per il titolo decennale, benchmark del settore e al 3,16% per il titolo trentennale. Sui mercati valutari, l’euro scenda a 1,2828 dollari mentre il biglietto verde avanza a 103,19 yen.

Segno meno per le quotazioni dell’oro che ha oggi hanno chiuso la settima seduta di fila in ribasso. Il future con scadenza giugno ha perso al Comex l’1,6% a 1.364,70 dollari all’oncia. Durante l’intera settimana l’oro ha perso più del 5%. Secondo Credit Suisse il metallo giallo quoterà tra un anno a 1.100 dollari all’oncia e al di sotto di 1.000 dollari tra cinque anni.

In una intervista a Bloomberg Kully Samra, gestore di Charles Schwab, parla di “valutazioni ragionevoli e di un contesto di bassi tassi di interesse, che rimane un sostegno per l’azionario”.

L’ottimismo del mercato è stato alimentato dai due importanti dati macro in calendario oggi, entrambi risultati superiori alle attese del mercato. L’indice preliminare della fiducia dei consumatori degli Stati Uniti calcolato dall’Università del Michigan è salito a quota 83,7 punti a maggio, dai 76,4 punti di aprile.

Nel mese di aprile il Superindice
degli Stati Uniti è balzato +0,6%, meglio delle attese degli analisti che avevano previsto un incremento +0,2% dopo il -0,2% di marzo.

Una spinta rialzista arriva anche dall’ottimismo di JP Morgan, che ha rivisto al rialzo il target price dell’indice S&P 500 di fine anno a 1.715 punti, un livello decisamente superiore rispetto alla stima iniziale, dello scorso 24 aprile, pari a 1.580 punti.

“Il timing della revisione al rialzo del target non è ideale, visto che i prezzi oscillano già vicino ai massimi – ha detto Thomas J. Lee, responsabile strategist dei mercati di JP Morgan, in un rapporto inviato ai clienti e reso noto da Cnbc – dall’altro lato, non riteniamo che gli investitori debbano ridurre le loro esposizioni”.

L’indice S&P 500 ha guadagnato +15,7% da inizio anno, sulla scia dei rialzi che sono stati messi a segno soprattutto dai titoli difensivi del settore sanitario, dei prodotti al consumo e dal comparto dei finanziari. Lee ritiene che i tecnologici si aggiungeranno a tali settori nello spingere ulteriormente le valutazioni dello S&P 500.

Ma JP Morgan non è certo l’unica ottimista: Piper Jaffray, per esempio, intravede un valore a 1.700 per lo S&P 500. Da segnalare che da inizio anno la componente dei trasporti del Dow Jones ha fatto quasi +22%.

Intanto un sondaggio globale di Bloomberg a cui hanno partecipato trader, analisti ed economisti mette in evidenza come alta sia la fiducia nell’economia americana; gli interpellati ritengono infatti che la ripresa continuerà almeno fino al 2015 senza alcun ritorno a spinte recessive.

In un contesto in cui in media si stanno creando 208.000 nuovi posti di lavoro al mese da novembre, il 69% parla di ripresa “sostenibile”, mentre solo il 27% crede nel ritorno a una nuova recessione nei prossimi due anni.

Nel frattempo, l’indice Dollar Index che misura l’andamento del biglietto verde rispetto alle sei principali valute rivali e’ salito su valori che non si vedevano da luglio 2010. Il tasso di crescita del 6,6% visto di recente ci dice che se va avanti cosi’ il dollaro a fine anno dovrebbe essersi apprezzato del 25%

Tra i titoli, fari su Yahoo! Inc. dopo che un tribunale messicano ha ridotto l’ammenda che il più grande portale web americano deve pagare in una causa che lo riconosce colpevole di aver violato un contratto con una società di pagine gialle, cui avrebbe causato perdita di profitti.

Sina Corp. sale del 4,7 per cento dopo aver presentato una trimestrale nella parte della forchetta delle stime degli analisti. Scende JC Penney Co. dopo aver comunicato un aumento delle perdite.

ALTRI MERCATI – In ambito valutario l’euro -0,41% a $1,2828; cambio dollaro yen +0,24% a JPY 102,49. Euro/franco svizzero +0,14% a CHF 1,2443.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio +0,58% a $95,71 al barile. Oro -1,07% sul Comex a $1.372 l’oncia. Le quotazioni del metallo prezioso scendono per la settima sessione consecutiva, in quella che si conferma la peggiore flessione dal marzo del 2009. Prezzi -18% da inizio 2013. Le quotazioni hanno testato ieri quota $1.368 l’oncia, il valore più basso dallo scorso 18 aprile, e sono in calo -4,2% su base settimanale. Il volume di trading è +39% superiore rispetto alla megia degli ultimi 100 giorni, stando ai dati di Bloomberg.