MILANO (WSI) – Gli indici a Wall Street chiudono la seduta odierna in rialzo. A parte il turbo fornito dalla Cina, la cui banca centrale ha tagliato i tassi di interesse per la sesta volta dal novembre scorso, e’ il settore tecnologico a sostenere la borsa amaricana e in particolare l’S&P 500 che riporta in positivo il bilancio da inizio anno.
Nel finale, il Dow segna +0,90% a 17.646 punti, lo S&P 500 +1,10% a 2.075 punti mentre il Nasdaq sale del 2,2% a 5.031 punti.
Il merito va al rally di tre delle aziende tecnologiche piu’ grandi al mondo. Alphabet (+8%), la holding che controlla Google, ha pubblicato la sua prima trimestrale con utili e trimestrali sopra le stime. Il gruppo ha inoltre annunciato un piano di riacquisto di azioni proprie per 5 miliardi di dollari.
Microsoft si e’ portato gia’ ieri nel dopo mercato sopra i 52 dollari per azione, massimi del 2000 e ora viaggia sopra i 53 con un rialzo del 10,74%. Nei tre mesi chiusi il 30 settembre scorso, i primi di cui il gruppo di Redmond (Stato di Washington) ha fornito i dati finanziari di tre divisioni operative, gli utili sono cresciuti grazie anche al contributo della nuova versione del sistema operativo Windows.
Dal canto suo Amazon (+6,21%), per il secondo trimestre di fila, ha chiuso un trimestre in utile contro stime per una perdita. Facebook approfitta portandosi per la prima volta sopra i 100 dollari per azione con un +1,7%.
A sorpresa, nel disperato tentativo di rilanciare un’economia che è destinata a registrare tassi di crescita più contenuti dopo anni di boom economico, la People’s Bank of China ha tagliato i tassi di interesse sui prestiti di un anno di un quarto di punto al 4,35% e dello 0,25% quelli sui depositi, sempre annuali, all’1,5%.
Dopo che la Bce ha promesso che giĂ da dicembre il piano di allentamento monetario straordinario da 1.100 miliardi di euro potrebbe essere prolungato e potenziato, e che i tassi sui depositivi potrebbero essere abbassati ulteriormente dal livello di -0,2% dove si trovano, il biglietto verde si e rafforzato sulla moneta unica.
Sul valutario, l’euro scende ancora dopo le perdite pesanti subite nei confronti del dollaro in seguito alla riunione della Bce. La divisa è in ribasso del 3,7% dai massimi di quest’estate.
Al momento scivola sotto 1,11 dollari. La divisa ieri ha rotto tutti i supporti di breve termine. La moneta unica si attesta in area 1,1092 dollari (-0,15%), mentre il focus degli investitori si sposta sulla riunione della Fed in calendario la settimana prossima. Euro franco svizzero piatto a 1,0810. Euro sterlina -0,02% a 0,7215. Dollaro yen -0,17% a 120,49.
Tra gli altri mercati, i prezzi del petrolio avanzano, ma il rafforzamento del biglietto verde impedisce guadagni maggiori. I futures Wti segna un +0,31% a 45,52 dollai al barile, quelli sul Brent londinese +0,71% a 48,42 dollari. L’oro è in progresso dello 0,43% a 1.171,04 dollari l’oncia.
(DaC-MT)