Giornata negativa per i listini americani, appesantiti dalle incertezze che l’uragano Katrina avra’ sullo sviluppo economico statunitense, dai deludenti dati economici e dal rialzo, seppur lieve, del petrolio. Il Dow Jones ha perso lo 0.35% a 10.595, l’S&P500 lo 0.38% a 1.231, il Nasdaq e’ arretrato dello 0.28% a 2.166.
Alcuni operatori ritengono che la gravita’ della situazione creatasi con il passaggio dell’uragano sia tale da spingere la Federal Reserve ad interrompere, nel prossimo meeting fissato per il 20 settembre, la serie di strette creditizie, iniziata a giugno del 2004, per consentire all’economia americana di assorbire il colpo.
Altri osservano invece che i danni agli impianti petroliferi e di raffinazione avranno l’effetto di spingere ulteriormente al rialzo i prezzi del greggio e, quindi, l’inflazione. Di qui le attese che la Fed continuera’ ad alzare i tassi.
Inoltre, gli operatori iniziano a preoccuparsi sull’impatto che l’aumento dei prezzi energetici avra’ sugli utili societari, un fattore trascurato nelle ultime due giornate. Il contratto future con scedenza ottobre ha chiuso la sessione in rialzo di 12 centesimi a quota $64.49 al barile.
In seguito alla comunicazione del dato sulle scorte, rivelatesi superiori alle previsioni, il contratto aveva toccato un minimo intraday di $63.00. L’EIA (Energy Information Administration) ha riportato che nella settimana conclusasi il 2 settembre le scorte di greggio sono calate di 6.45 milioni di barili (contro le attese di un decremento di 7.7 milione di unita’). Sono risultate in calo anche le scorte di distillati e di benzina, ma in maniera inferiore rispetto alle stime del mercato.
Non hanno aiutato i listini nemmeno i dati economici comunicati in giornata. In particolare, nella settimana terminata il 3 settembre, le nuove richieste per richieste di sussidi di disoccupazione sono scese di 1000 unita’ a quota 319.000, ma la cifra prevista degli analisti era leggermente inferiore (315 mila). La media mobile a quattro settimane, inoltre, e’ salita di 2000 unita’ a 318.500, livello piu’ alto di sette settimane.
Sono risultate in calo anche le scorte di magazzino all’ingrosso. L’indicatore, relativo al mese di luglio, si e’ rivelato inferiore alle attese degli analisti, che avevano previsto un rialzo dello 0.6%. Inferiore alle stime si e’ rivelato, infine, il dato sul credito al consumo di luglio attestatosi a quota $4.4 miliardi contro i $10 mld attesi dagli economisti.
Passando alla cronaca societaria, sono apparse sotto pressione le azioni del colosso delle bibite Coca Cola, scese di circa l’1.50% dopo che Coca-Cola Enterprises, la principale societa’ produttrice e fornitrice del gruppo, ha emesso un warning sugli utili del terzo trimestre che, con elevate probabilita’, non rispetteranno il consensus degli analisti.
Le altre componenti del Dow Jones che hanno chiuso in netto ribasso sono state Caterpillar, Walt Disney, General Motors e Home Depot. Hanno archiviato la seduta in buon rialzo, invece, Hewlett-Packard, Altria e Intel. Ricordiamo che quest’ultima fornira’ un aggiornamento infratrimestrale subito dopo la chiusura dei mercati.
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Tra gli altri titoli, sotto i riflettori eBay. La societa’ leader nel comparto di aste online e’ in trattativa per l’acquisizione del gruppo di telefonia su Internet Skype Technologies. L’accordo dovrebbe aggirarsi intorno ai $2-$3 miliardi. Negativa la performance giornaliera del titolo che ha ceduto quasi il 4%.
Sugli altri mercati, l’euro e’ in calo rispetto al dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.24. In leggero rialzo l’oro. Il future con scadenza dicembre ha guadagnato $1.70 centesimi a quota $450.70 all’oncia. Invariati, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni si e’ attestato al 4.14%.