I titoli tech sono nuovamente protagonisti dei ribassi a Wall Street, in quella che si preannuncia come la terza, pesante seduta consecutiva per i listini americani – in particolare per quel Nasdaq che aveva già limato di 10 punti la sua performance da inizio anno nell’arco delle due precedenti giornate.
Al momento il Nasdaq Composite è in ribasso del 2,74% (ai minimi delle ultime tre settimane) mentre lo S&P 500 cede quasi il 2% e il Dow Jones l’1,57%.
Tesla, il titolo di gran lunga più acquistato all’interno dell’indice Nasdaq 100 da inizio anno, sta proseguendo la sua striscia fortemente negativa, con un ribasso che, intorno alle 18 e 30 italiane, è superiore al 15%.
Tesla si avvia, dunque, alla peggiore seduta dallo scorso marzo (attualmente il titolo si trova ai minimi dal 17 agosto). La società guidata da Elon Musk ha completato venerdì scorso un aumento di capitale da 5 miliardi dollari.
Giornata pesante anche Apple (-3,89%), Amazon (-2,97%), Microsoft (3,87%), Alphabet (2,96%), Facebook (-2,78%).
Sotto i riflettori, invece, la società automobilistica Nikola, che in seguito all’annuncio di un nuovo truck elettrico in partnership con General Motors viaggia in rialzo del 48%.
La frenata dei titoli tech
Come già emerso nelle sedute di giovedì e venerdì, a pagare in questa fase sono i titoli che più hanno beneficiato della fiducia degli investitori nei mesi successivi al coronacrash. Per il momento i forti ribassi delle ultime tre sedute non hanno potuto ribaltare il panorama complessivo del settore tecnologico.
Nonostante il calo in atto, il titolo Tesla rimane in rialzo di un massiccio 321% da inizio anno. Analogamente, Apple resta in rialzo del 59%. Si tratta di performance superiori a quelle, già ragguardevoli, messe a segno dal listino di riferimento per il settore: il Nasdaq 100 rimane in rialzo del 29% da inizio anno.
Dopo mesi di cavalcata, l’umore degli investitori sembra più guardingo e meno incline al rischio, con prese di beneficio diffuse sui titoli che finora avevano regalato le migliori soddisfazioni.
L’indice Vix, che esprime la copertura degli investitori su possibili ribassi nei prossimi 30 giorni, è tornato a crescere, e dopo aver avvicinato i livelli di venerdì scorso (i più alti da fine giugno) si mantiene ora intorno ai 32 punti.