NEW YORK (WSI) – Chiusura in territorio positivo per la Borsa Usa, che chiude in recupero dopo avere digerito quella che per Dow Jones e S&P 500 e’ stata la terza settimana di fila in ribasso (prima volta dallo scorso gennaio). Nel finale, il Dow Jones segna un aumento dell’1% a 17.710 punti, lo S&P 500 guadagna lo 0,98% a 2.066 punti mentre il Nasdaq sale dell’ 1,22% a 4.775 punti.
Gli investitori ignorano i dubbi sulla tenuta dell’economia globale che sono stati riaccesi tra venerdi’ e sabato da tre dati arrivati dalla Cina, tutti deludenti: la produzione industriale, le vendite al dettaglio e gli investimenti ad aprile. A cio’ si e’ appena aggiunto l’indice manifatturiero dello Stato di New York, inaspettatamente contrattosi a maggio.
Tutto cio’ si verifica mentre il petrolio corre sulla scia di interruzioni alla produzione in Nigeria; altre potrebbero esserci in Venezuela. Oggi il contratto a giugno ha guadagnato il 3,26%, 1,51 dollari, a 47,72 dollari al barile. Intanto Goldman Sachs ha alzato le stime per il Wti per il 2016 tagliando pero’ quelle del 2017. Gli analisti prevedono che il costo medio del barile sia di 45 dollari nel secondo trimestre di quest’anno e di 50 dollari nella seconda meta’ del 2016. Per l’anno venturo, le attese sono per 52,5 dollari al barile, meno dei 57,5 dollari indicati in precedenza. Il petrolio a giugno al Nymex segna un +2,2% a 47,23 dollari al barile.
Anche Bank of America sembra ottimista: secondo la banca, il greggio vivra’ una ripresa nel medio termine ma potrebbe tornare a perdere quota nel terzo trimestre. Se gli analisti di Goldman prevedono che il costo medio del barile sia di 45 dollari nel secondo trimestre di quest’anno e di 50 dollari nella seconda meta’ del 2016, quelli di BofA si aspettano un valore di 39 dollari entro la fine di settembre, complici fattori stagionali. Se la prima banca si aspetta che nel 2017 un barile valga 52,5 dollari al barile, la seconda calcola 59 dollari.
Non mancano comunque analisti che restano scettici sulla tenuta della corsa del petrolio: la loro cautela e’ dovuta alla convinzione che l’alt alla produzione in Nigeria e Canada e’ solo temporaneo. Inoltre, e’ la tesi, un barile a basso costo elimina una ragione per cui la Federal Reserve non dovrebbe alzare i tassi; una stretta implica un rafforzamento del dollaro (cosa che e’ negativa per le quotazioni del greggio).
Tra i titoli in evidenza oggi, Pfizer ha lanciato un’offerta da 5,2 miliardi di dollari per Anacor Pharmaceuticals. Nel dettaglio ha proposto di pagare 99,25 dollari per azione, pari a un premio del 55% rispetto al valore di chiusura di venerdì.
Corre Apple (+4% a 94,2 dollari), su cui c’e’ un effetto Buffett. L’investitore ha investito un miliardo di dollari per aggiudicarsi una quota nel gruppo il cui titolo vive oggi la migliore seduta dal primo marzo scorso. Corre anche Yahoo (+3,41%): l’uomo a capo di Berkshire Hathaway e’ disposto a sostenere finanziariamente Dan Gilbert, fondatore e presidente di Quicken Loans interessato agli asset non core del gruppo Internet. Tribune Publishing continua il rally a doppia cifra (+23% a 14,11 dollari): Gannett ha alzato a 15 dollari per azione la sua offerta, ora al vaglio dell’editore del ‘Los Angeles Times’.