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Wall Street termina in calo dopo taglio tassi Bce e dati

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NEW YORK (WSI) Wall Street chiude in lieve calo in attesa del dato occupazione Usa, previsto per venedì.

Gli investitori avevano inizialmente applaudito alla decisione di Mario Draghi di stimolare l’economia della zona euro e i listini avevano toccato nuovi record. Bene anche dato Ism servizi.

Il Dow Jones cede lo 0,059%.
L’S&P 500 segna un calo dello 0,15%.
Il Nasdaq arretra dello 0,22%.

Il dollaro avanza nei confronti dell’euro e della gran parte dei maggiori partner di scambio Usa, l’oro guadagna lo 0,3% e i futures sul greggio cedono lo 0,4% a 95,16 dollari al barile.

Ad agosto l’Ism servizi, l’indice che misura la performance del terziario negli Stati Uniti, si è attestato in aumento, a un livello superiore alle previsioni. L’indice di riferimento redatto dall’Institute for supply management è cresciuto a 59,6 punti, dai 58,7 di luglio.

Gli analisti avevano previsto un ribasso a 57,5 punti. Da segnalare che un valore al di sopra della soglia dei 50 punti indica una fase di espansione della congiuntura. Guardando alle singole componenti, quella sull’andamento aziendale è salita da 62,4 a 65 punti, quella dell’occupazione è cresciuta da 56 a 57,1 punti, mentre quella dei prezzi è calata da 60,9 punti a 57,7. La componente relativa ai nuovi ordini è passata da 64,9 a 63,8 punti.

La produttivita’ negli Stati Uniti e’ cresciuta nel secondo trimestre meno di quanto anticipato in precedenza, secondo che l’economia americana potrebbe perdere slancio nei mesi a venire. Stando alla revisione intermedia del dato diffuso dal dipartimento al Lavoro, l’indice ottenuto dividendo la produzione per il numero di ore lavorate e’ salito del 2,3%.

La stima preliminare parlava di rialzo del 2,5%. Gli analisti attendevano un rialzo del 2,3%. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso la produttivita’ e’ in aumento dell’1,1%. Il costo unitario del lavoro, – il dato relativo e’ reso noto insieme alla produttivita’ e rappresenta un importante termometro delle pressioni inflazionistiche, – e’ calato dello 0,1%, rivisto al ribasso dal +0,6% della prima stima. Il consensus attendeva un rialzo dello 0,5%.

I sussidi di disoccupazione hanno totalizzato 302.000 unità, contro le stime a 300.000. Il numero di lavoratori americani che per la prima volta hanno fatto richiesta per ottenere i sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti è cresciuto la settimana scorsa, tuttavia mantenendosi vicino ai minimi dell’anno, segnale del miglioramento del mercato del lavoro.

Secondo quanto riportato dal dipartimento del Lavoro, nella settimana conclusa il 30 agosto, le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione sono cresciute di 4.000 unità a 302.000. Il dato è peggiore delle previsioni degli analisti, che attendevano un aumento a 300.000 unità.

La settimana precedente il dato si era attestato a 298.000 unità. La media delle quattro settimane, più attendibile in quanto non soggetta alle fluttuazioni del mercato, è cresciuta di 3.000 unità a 302.750. Nelle ultime settimane il dato è sceso varie volte sotto le 300.000 unità, cosa che non succedeva regolarmente dall’inizio del 2006. Il dato resta comunque al di sotto delle 400.000 unità, soglia che secondo gli analisti segnala una fase di stallo. Il numero complessivo dei lavoratori che ricevono sussidi di disoccupazione per più di una settimana – relativo alla settimana terminata il 23 agosto, l’ultima per la quale è disponibile il dato – è sceso di 64.000 a 2.464.000 unità.

Il dato sul deficit commerciale Usa si attesta a 40,5 miliardi di dollari, contro le stime a 42 miliardi.

Crescita inferiore alle previsioni dell’occupazione nel settore privato americano in agosto, segno che i progressi del mercato del lavoro negli Stati Uniti ci sono ma procedono a corrente alternata.

Il dato solleva qualche dubbio in vista del rapporto sull’occupazione relativo al mese scorso, in calendario domani. Secondo il rapporto mensile redatto da Macroeconomics Advisers e dall’agenzia che si occupa di preparare le buste paga Automatic Data Processing, in agosto sono stati creati 204.000 posti di lavoro, meno dei 215.000 attesi dagli analisti e dopo i 212.000 di luglio.

Agosto è stato comunque il quinto mese di crescita superiore a 200.000 posti di lavoro. Da segnalare che le piccole aziende hanno aggiunto 78.000 posti di lavoro, quelle medie 75.000 e quelle grandi 52.000. Nel settore servizi i nuovi occupati sono stati 164.000, contro i 41.000 del comparto per la produzione di beni. Il dato per consuetudine è pubblicato prima del rapporto sull’occupazione del dipartimento al Lavoro, in arrivo il 5 settembre.

Sul fronte geopolitico, il presidente russo Vladimir Putin ha detto ieri che non è stato ancora raggiunto un accordo di pace per mettere fine ai combattimenti nel sudest dell’Ucraina.