NEW YORK (WSI) – Dopo un avvio in moderato rialzo, Wall Street accelera e chiude una giornata da record con il Dow Jones e lo S&P 500 che hanno aggiornato i massimi da sempre. A fine seduta il Dow guadagna lo 0,8% a 15.215 punti, mentre lo S&P 500 +0,99% a 1.650 punti. In crescita anche il Nasdaq Composite, che sale dello 0,70% a 3.463 punti.
Vengono così definitivamente cancellate le preoccupazioni registrate in mattinata sul rallentamento cinese avanzate da Jp Morgan. La banca americana aveva infatti tagliato le stime sul Pil del secondo trimestre e dell’intero anno, rispettivamente al 7,8% (dall’ 8%) e al 7,6% (dal 7,8%).
Tra i titoli salgono i finanziari dopo che David Tepper, fondatore dell’hedge-fund Appaloosa Managemnet ha espresso la sua view positiva sul settore bancario Usa. Salgono del 2% Bank of America e Citigroup. Tapper ha inoltre confermato che l’economia Usa sta migliorando. Ed “è vicina a un vero e proprio boom”.
A conferma dell’ottimismo che circola sul consolidamento della ripresa Usa, oggi la National Federation of Indipendent Business ha comunicato che, nel mese di aprile, la fiducia delle piccole medie imprese è salita ai massimi da sei mesi.
In crescita del 195% dai minimi dal novembre del 2008, il Nasdaq- 100, ovvero il sotto-indice delle cento società a più alta capitalizzazione dell’indice hi-tech, ha oggi rotto la soglia dei 3.000 punti. Un livello visto per la prima volta nel novembre del 1999. In quell’occasione, quattro settimane, l’indice ha raggiunto quota 4000 punti.
In frenata intanto le quotazioni del petrolio con il Wti, scivolato sotto 95 dollari al barile. Ad alimentare le vendite, le dichiarazioni dell’Agenzia internazionale per l’energia, che ha fatto sapere che la produzione di petrolio negli Stati Uniti riuscirà presto a superare la domanda dei mercati emergenti ad alta crescita.
Sul fronte macro, nel mese di aprile l’indice dei prezzi alle importazione degli Stati Uniti ha segnato una contrazione dello 0,5%. Escludendo l’impatto dei prezzi energetici, i prezzi sono calati -0,2%.
Da sei mesi, l’indice allargato non subisce batoste superiori al -5%. Un record nella fase rialzista iniziata 50 mesi fa. Nel 2013 ha guadagnato il 15%. L’unico rischio serio che potrebbe compromettere il rally, secondo gli analisti, e’ rappresentato dalla exit strategy dai bazooka della Fed.
In ambito valutario l’euro oltre $1,30 dopo la buona asta spagnola, ma il recupero dura poco, +0,05% a $1,2981; cambio dollaro yen -0,18% a JPY 101,64. Euro/franco svizzero -0,10% a CHF 1,2410.
Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -0,19% a $94,99 al barile. Oro -0,21% sul Comex a $1.431,30 l’oncia. Quanto ai Treasuries, i rendimenti sui titoli decennali cedono 2 punti base attestandosi all’1,90%.