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Wall Street torna a salire, spiragli sul fiscal cliff

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New York – Prima seduta della settimana in rialzo per Wall Street, che sale spinta dalle dichiarazioni del Presidente della Camera dei Rappresentanti, il repubblicano John Boehner, che si è detto oggi ottimista sulla possibilità di trovare un accordo che scongiuri il pericolo del “fiscal cliff”. Il Dow Jones ha così guadagnato lo 0,83% a quota 12985,11; il Nasdaq è cresciuto dello 0,82% a 2.992 punti. Segno più infine per lo S&P500, che mette a segno un progresso dello 0,79% a 1.410.

Il presidente Barack Obama ha alimentato il clima odierno di ottimismo, affermando di puntare a un’intesa sul budget prima di Natale. ” Gli americani facciano sentire la propria voce, via mail o twitter, il Parlamento li ascolti” ha detto Obama, ribadendo dalla Casa Bianca l’appello a trovare un accordo per evitare il fiscal cliff, il precipizio fiscale E Wall Street ha subito reagito riblatando il rosso in un decsio rialzo.

“Il Congresso può impedire un aumento delle tasse per il 98% delle persone” ha dichiarato il presidente, aggiungendo che “la classe media non può permetterselo”; Obama ha poi ribadito la sua disponibilità a firmare subito una legge che lo eviti. Infine, ha fissato l’obiettivo: “Voglio un accordo prima di Natale”.

Wall Street era partita in rosso, con l’indice S&P 500 in perdita -0,7% dall’inizio della settimana. Il listino è in calo -2,1% da quando Barack Obama è stato rieletto presidente degli Stati Uniti, lo scorso 6 novembre. Come segnalano gli analisti, è in atto uno spostamento dall’appetito per il rischio verso l’avversione al rischio. E cosi’ sara’ finche’ non sara’ risolto il nodo del fiscal cliff. Infatti dopo l’intervento di Obama, passate le 19 ora italiana, il Dow Jones sale +0,61%, e il Nasdaq +0,2%.

Reazione negativa al dato macro relativo alle vendite di case nuove, che a ottobre hanno fatto peggio dell’outlook, scendendo rispetto a settembre, seppur in modo lieve.

Oggi è stato inoltre diffuso il Beige Book, il resoconto sullo stato di salute dell’economia americana preparato dalla Federal Reserve. Secondo il report nella maggior parte dei 12 distretti della Fed è stato registrato un calo del manifatturiero a causa dell’incertezza provocata dal possibile “precipizio fiscale”. Nel complesso, l’attività economica statunitense è cresciuta “di misura” mentre il mercato del lavoro ha registrato un miglioramento “modesto”.

Il presidente Usa Barack Obama incontrerà i principali dirigenti d’azienda americani, tra cui il numero uno di Goldman Sachs Lloyd Blankfein, dopo che il leader della maggioranza Harry Reid si è detto deluso dai colloqui sul budget governativo. Gli Usa sono a un punto morto.

L’obiettivo dichiarato e imprescindibile delle trattative in corso tra Congresso e amministrazione e’ evitare un precipizio fiscale da 607 miliardi di dollari tra aumenti delle tasse automatici e fine di una serie di sgravi fiscali.

Tra i titoli Analog Devices, in calo dopo che il produttore di chip ha reso noto di prevedere per il primo trimestre un attivo per azione che non sarà superiore ai 48 centesimi per azione, contro i 54 centesimi per azione attesi dal consensus. La società con sede nel Massachussetts stima anche un calo del fatturato -12%, contro il +6% atteso. Dopo le forti perdite di ieri Hewlett-Packardha guadagnato terreno segnando + 3%. Brilla anche Amazon che ha guadagnato l’1,5% dopo che Cowen ha avviato la copertura sul titolo con il rating “Outperform”.

Il produttore di BlackBerry Rim sconta ancora il report di Kantar Worldpanel ComTech, che ha affermato che la sua quota di mercato negli Stati Uniti è scesa -6,9% all’1,6% nelle 12 settimane terminate lo scorso 28 ottobre. Ieri le quotazioni hanno subito il calo più sostenuto in cinque mesi.

In ambito valutario, l’euro sotto pressione, fa -0,43% a $1,2888; dollaro/yen -0,46% a JPY 81,75; euro/yen -0,89% a JPY 105,37.

Sul fronte delle commodities, commodities, i futures sul petrolio -1,84% a $85,58 al barile, mentre quotazioni oro -1,81% a 1.713,20 l’oncia. Quanto ai Treasuries, i rendimenti sul benchmark decennale cedonoall’1,605%.

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