Nulla da fare per ottimisti e rialzisti. Le vendite riprendono il sopravvento anche alla borsa di New York, dopo le brutte notizie arrivate da Londra e nessuno spunto utile a cui appigliarsi per un rialzo, cosicche’ gli indici americani hanno cancellato tutti i guadagni dell’apertura. La seduta sembra ripercorrere in modo identico il percorso di ieri, con fiacchi buy iniziali, seguiti da sell piu’ intensi, e poi ore di zig-zag in su e giu’ con gli indici a cavallo della parita’; infine chiusura finale sui minimi di giornata. Del resto il tormentone dei debiti sovrani nei paesi fiscalmente irresponsabili in Europa e’ destinato a durare per mesi, se non per anni, una prospettiva che non piace a nessuno sul mercato. L’euro tiene. L’oro sale ai nuovi massimi storici. (vedi indici Usa in tempo reale in prima pagina)
Si tratta delle terza seduta consecutiva di cali a Wall Street, con tutti gli indici della borsa Usa ai minimi del 2010, ben sotto il livello stabilito con il “flash crash” del 6 maggio scorso Per i supporti e resistenze di S&P500 e Russell 2000 vedi INSIDER. Tra i settori piu’ colpiti i produttori di chip, le grandi catene di vendite al dettaglio e le societa’ farmaceutiche.
In apertura di seduta, come era successo per Milano e le borse europee, Wall Street aveva cercato di impostare un timido rimbalzo, passando anche in positivo per un quarto d’ora, supportata dai commenti in apparenza rassicuranti del numero uno della Federal Reserve Ben Bernanke, secondo cui gli Stati Uniti non devono temere una recessione a doppia V, visto che le condizioni economiche stanno continuando a migliorare, anche se lo stanno facendo ad un ritmo “moderato” a causa della situazione lavorativa ancora instabile di molti americani. Tuttavia il mercato degli investitori piu’ aggressivi e speculativi crede molto poco a quel che dice la Fed e a chi propaganda ottimismo, mentre lo scenario generale parla di tutt’altro.
New York era stata aiutata inizialmente dal recupero dell’euro, che in un primo momento aveva subito un duro colpo dalle parole dell’agenzia di rating Fitch. Gli analisti ritengono che per la sfida fiscale che il Regno Unito si trova a dover affrontare sia “formidabile”.
Nemmeno le parole di Royal Bank of Scotland stanno aiutando la moneta unica nel suo intento. Secondo gli analisti il piano di aiuti da 750 miliardi di euro non risolvera’ i problemi dell’unione monetaria e provochera’ un periodo prolungato di stress e caos sui mercati.
In calendario macro non si segnalano appuntamenti di rilievo all’interno dei confini Usa, ma alle 19 italiane l’attenzione degli operatori si spostera’ sull’esito dell’Asta di Treasury a tre anni da $36 miliardi, che potrebbe dettare l’andamento del emrcato da li’ in avanti.
Nel comparto energetico le quotazioni del greggio sono in rialzo. I futures con consegna luglio segnano un +$0.56 attestandosi a quota $72 al barile. Sul valutario la moneta unica quota $1.1938 (+0.13%). L’oro avanza di $3 in area $1243.80 (+0.24%), dopo aver raggiunto nuovi record. Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark decennale si trova al 3.180% dal 3.184% di ieri.