Wall Street: vendite massicce dopo abbattimento aereo in Ucraina e invasione Israele di Gaza
NEW YORK (WSI) – A Wall Street si sono intensificati i sell dopo l’abbattimento di un aereo in Ucraina, con un’improvvisa doppia escalation della tensione tra Russia e Kiev che scuote le capitali e i mercati mondiali e l’acuirsi del conflitto in Medio Oriente, con l’invasione di terra ordinata da Israele a Gaza. Affondano in Borsa i titoli delle compagnie aeree. Salgono bond Usa e oro.
In chiusura, il Dow Jones cede 161 punti, lo 0,94%, a quota 16.977 punti, l’S&P 500 lascia sul terreno 24 punti, lo 0,96%, a quota 1.958, il Nasdaq retrocede dell’1,42%, 63 punti, a quota 4.363. L’oro (futures di agosto) è balzato di 17,10 dollari, l’1,3%, a quota 1.316,90 dollari l’oncia. Il petrolio ha terminato in aumento dell’1,81% a 103,03 dollari al barile. Molti acquisti (a titolo di rifugio) per i Treasury con il rendimento del decennale – che si muove inversamente ai prezzi – sceso sotto il 2,5%.
Affondano le compagnie aeree in Borsa dopo la notizia dell’area della Malaysia Airlines caduto in Ucraina. Delta Airlines perde il 3,8%, United Continental il 4,3% e American Airlines il 4,2%. In calo anche le compagnie aree europee. Lufthansa chiude in calo del 2,4%.
[ARTICLEIMAGE] Sullo sfondo pesano le sanzioni economiche contro la Russia annunciate dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Le misure hanno il chiaro obiettivo di fermare gruppi insurrezionisti nell’Ucraina dell’Est che Washington ritiene siano foraggiati e manovrati da Mosca. Nuova tornata di sanzioni dunque contro grandi banche e colossi statali russi dei settori difesa ed energia, tra cui Gazprombank, Rosneft e Novateck. Il presidente russo Vladimir Putin ha risposto duramente dicendo che le relazioni tra Stati Uniti e Russia sono vicine a un punto morto, e questo potrebbe danneggiare gli interessi di business Usa nel suo paese.
Notizie deludenti sono arrivate dal fronte immobiliare. L’attività edilizia negli Stati Uniti continua a rallentare il passo dopo vari mesi di guadagni, segno della ripresa ancora squilibrata del mercato immobiliare americano. Secondo quanto riportato dal dipartimento del Commercio americano, l’indice che misura l’avvio di nuovi cantieri è calato del 9,3%in giugno a 893.000 unità, secondo calo consecutivo in cinque mesi e il totole più basso dal settembre 2013. Gli analisti attendevano un rialzo dell’1,4%.
Scendono invece più delle attese le richieste di sussidi di disoccupazione in calo di 3 mila unità a 302mila. Mentre nel mese di luglio l’indice Fed di Philadelfia (Philly Fed), che misura il livello di attivita’ economica nell’omonimo distretto federale, e’ salito a 23,9 punti rispetto ai 17,8 di giugno. Un numero migliore del consensus degli economisti che si attendevano una flessione intorno a quota 16 punti.
Continua la carrellata di trimestrali. Oggi è stata la volta di Morgan Stanley, che ha registrato un utile netto piu’ che raddoppiato nel secondo trimestre 2014, a 1,85 miliardi di dollari. Il risultato ha battuto le attese degli analisti. L’utile e’ stato di 94 centesimi per azione. I ricavi si sono attestati a 8,6 miliardi.
Ci saranno dati anche da Google e IBM dopo la chiusura di Wall Street.
Tra le storie societarie, fari puntati su Microsoft (+2% circa nella mattinata americana). La cura del nuovo amministratore delegato Satya Nadella e’ arrivata ed e’ peggiore del previsto. Il gruppo, come si legge in una nota della societa’, si prepara a tagliare fino a 18.000 posti di lavoro nell’arco del prossimo anno (14% della forza lavoro), nell’ambito di un piano di ristrutturazione volto a semplificare le attivita’ e allineare la recente acquisizione della divisione di telefonia mobile di Nokia con la strategia complessiva della societa’. Dei licenziamenti totali, circa 12.500 saranno nelle divisioni professionali e nelle fabbriche e avverranno tramite sinergie e allineamenti strategici con Nokia Devices and Services, rilevata lo scorso 25 aprile. La societa’ prevede oneri al lordo delle tasse tra 1,1 e 1,6 miliardi di dollari nei prossimi quattro trimestri.
Nonostante segnali incoraggianti dal mercato del lavoro, i rendimenti dei Treasury sono di nuovo in ribasso. I prezzi del decennale salgono di 10/32 al 2,502% dopo il forte ed inatteso calo dell’avvio di nuovi cantieri a giugno. Vengono confermate le preoccupazioni sul comparto immobiliare residenziale espresse dal governatore della Federal Reserve, Janet Yellen. Cio’, insieme al nuovo round di sanzioni contro la Russia, sta alimentando la domanda di beni rifugio. Il titolo a tre mesi vede rendimenti in calo allo 0,0228%
Sul fronte valutario, euro quasi piatto a 1,3523 dollari.
I contratto sul petrolio (WTI) guadagna l’1,41% a quota 102,63 dollari. I futures sull’oro segnano un lieve rialzo dello 0,07% a 1300,70 dollari.
A New York i contratti sul Dow Jones sono in calo dello 0,30% a 17.006, mentre quelli sull’S&P 500 segnano -0,51% a 1964,75. I futures sul Nasdaq sono in calo dello 0,59% a 3.899 punti.