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Walliance: quando l’equity crowdfunding sbanca l’immobiliare

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Che il fintech si stia affermando sempre più sulle piazze finanziarie rischia di suonare ormai banale. Crowdfunding, invoice trading, criptovalute – tutti strumenti che si stanno facendo strada nel portafoglio titoli degli investitori più avveduti, per cercare di tenere a galla performance che difficilmente riescono a scostarsi dall’inflation rate.

Il fintech va ad aggredire e innovare anche una bella fetta degli investimenti privati: l’equity crowdfunding ne è un fulgido esempio. L’equity crowdfunding nasce come modernizzazione e democratizzazione del private equity: la normativa italiana permette già dal 2013, infatti, che operazioni di equity possano perfezionarsi direttamente su piattaforme online, autorizzate da Consob. La democratizzazione consiste in una drastica riduzione delle barriere d’accesso all’investimento – generalmente, parliamo di quote a partire da 500€.

Il Real Estate è un settore che elargisce storicamente cospicue soddisfazioni agli investitori, in forte ripresa nel secondo trimestre del 2017 con un +110% sul secondo trimestre 2016. Walliance – la prima e unica piattaforma italiana di equity crowdfunding verticalizzata sull’investimento immobiliare – porta all’attenzione del grande pubblico opportunità di investimento di particolare interesse: trattasi di investimenti immobiliari di breve durata, dislocati nelle maggiori città italiane, che promettono ritorni a doppia cifra – una bella iniezione di redditività all’asset allocation, considerati i rendimenti medi del mercato azionario e obbligazionario.

Walliance dichiara (Corriere Innovazione, 2 Ottobre 2017) di aver vagliato proposte per 174 milioni di euro nella fase di pre-selezione dei progetti; da tale cernita è emersa MAK Capital, un’impresa trentina nata nel 2004 che ha all’attivo un portfolio lavori per il 2017 di 73 milioni di euro, in crescita del 146% rispetto alle commesse dell’anno precedente. MAK Capital è l’offerente di un progetto residenziale locato a Trento, e che prevede un investimento a breve termine (14 mesi) con ROI del 16,74% lordo complessivo. MAK ha deciso di avvalersi della piattaforma per raccogliere 500.000€, il 40% dei quali è già stato raggiunto.

COhousing Chiaravalle (Milano) è anch’esso un progetto residenziale, ed è in fase di pre-adesione. L’offerente – Newcoh Srl, proprietaria e gestore del portale cohousing.it – si affida a Walliance per una prima ricognizione commerciale, raccogliendo per ora unicamente manifestazioni d’interesse. Newcoh ha già realizzato 5 progetti di cohousing, ottenendo gran parte delle adesioni direttamente dagli iscritti al proprio portale; per Chiaravalle, l’offerente prevede la realizzazione di circa 55 unità abitative, inserite in un terreno di proprietà pari a 25.000 mq. La durata del progetto è prevista in 24 mesi, con un ROI lordo complessivo del 23,11%.

Gli esperti noteranno che si tratta di rendimenti perfettamente in linea con le tradizionali operazioni immobiliari. Quali dunque le novità? L’eliminazione di alcuni passaggi di intermediazione permette a Walliance di abbattere i costi di gestione a tutto vantaggio del rendimento, mantenendo al tempo stesso, grazie alla tecnologia, elevati standard di trasparenza informativa (agli utenti iscritti sono disponibili per ciascun progetto visure camerali, capitolati, planimetrie, business e financial plan) e minimi passaggi burocratici (il trasferimento delle quote viene gestito interamente online).

Le piattaforme di equity crowdfunding dedicate al Real Estate prospettano rendimenti potenzialmente in doppia cifra con l’impiego di quote-capitale decisamente contenute – un miraggio fino a qualche anno fa, quando le operazioni immobiliari potevano essere concluse solo con qualche centinaio di migliaia di Euro da mettere sul piatto.