Da quando ha cominciato a pubblicare i cablogrammi riservati della diplomazia americana, Wikileaks perde mezzo milione di euro a settimana. Lo ha riferito il fondatore, Julian Assange, in un’intervista ai quotidiani svizzeri Tribune de Geneve e 24 Heures.
Il 39enne australiano ha ribadito che le pressioni “personali” che sta ricevendo rafforzano la sua determinazione, “ma dal punto di vista finanziario e’ un’altra storia”. “Stiamo perdendo piu’ di 600mila franchi (481mila euro) a settimana dalla pubblicazione dei dispacci, per continuare la nostra attivita’ avremmo bisogno di trovare un’altra strada per recuperare quei soldi”.
“A proposito di soldi – ha proseguito il fondatore di WikiLeaks – ci tengo a precisare che, al contrario di quanto e’ stato detto, non ho mai toccato le 1,5 milioni di sterline per scrivere la mio biografia. Se il libro avra’ successo tra qualche anno potrei guadagnare 1,1 milioni.
Alla domanda sulle rivelazioni riguardanti una banca americana, Assange non ha voluto confermare che si tratta di Bank of America, pur sottilineando che l’istituto sia visibilmente preoccupato che salti fuori qualcosa. “A riprova di cio’, la settimana scorsa la direzione della banca ha deciso di fare un’approfondita verifica di tutti i suoi archivi. Anche altre banche hanno fatto lo stesso, per paura di essere il nostro prossimo obiettivo. Queto significa che, senza aver pubblicato alcun che’, l’impatto e’ gia’ stato positivo. Non pubblicheremo subito questi documenti, tuttavia”.