All’inizio del prossimo anno una delle principali banche americane sarà costretta a fare i conti con le rivelazioni e le micidiali “fughe di notizie” di Julian Assange. É lo stesso fondatore di Wikileaks a dirlo in un’intervista alla rivista Forbes.
“Quando? Quale banca? Quali documenti?”: Forbes si pone la domanda ma rivela che Assange, riservato come sempre, su questo non si sbilancia. Eppure, aggiunge, finora l’uomo ha sempre dato seguito alla sue minacce quindi c’è da prenderlo sul serio.
Nell’intervista, realizzata a Londra in un piovoso giorno di novembre, Assange dice soltanto che si tratta di una delle “principali banche americane” e che le rivelazioni si concentreranno su quello che definisce “l’ecosistema della corruzione”.
Non solo casi abnormi, precisa, ma anche “il regolare processo decisionale” che finisce per “tollerare e sostenere tutta una serie di pratiche non etiche”.