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WSI Smart Talk, tra nuove sfide della consulenza e giuste scelte d’investimento

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Da Roma, nella splendida cornice dell’Auditorium Parco della Musica, a margine della decima edizione di Consulentia, è andata in scena una nuova puntata di WSI Smart Talk, intitolata “Le nuove sfide della consulenza e le giuste scelte d’investimento”. Un appuntamento realizzato in collaborazione con Fidelity International, che è stato condotto da Leopoldo Gasbarro, direttore di “Wall Street Italia” e ha visto come ospiti Natale Borra, head of distribution di Fidelity e Luigi Conte, presidente di Anasf. Andiamo a vedere brevemente cosa è emerso nel corso della puntata odierna.

Lo scenario nuovo

“Noi arriviamo da oltre quindici anni di liquidità facile, dal 2022 in avanti questo scenario è cambiato completamente. Dobbiamo fare i conti con un’inflazione molto più elevata e persistente rispetto al passato. Le banche centrali hanno commesso un clamoroso errore di politica monetaria, almeno da parte della Fed, e hanno dovuto rincorrere il mercato per tutto il 2022 e anche probabilmente in questa prima parte del 2023″, ha esordito Natale Borra. Che ha proseguito:

“È chiaro che l’inflazione era ed è un problema ma è altrettanto chiaro che le banche centrali si son trovate dietro la curva e han dovuto applicare una politica monetaria super restrittiva in tempi forse troppo brevi. I risultati si vedono chiaramente non solo sulla parte obbligazionaria: il 2022 è stato un anno straordinariamente negativo. La Silicon Valley Bank è stato un caso eclatante, in Italia abbiamo avuto Eurovita e ora c’è Credit Suisse. Il nuovo scenario dei tassi ha messo a nudo alcune inefficienze del mercato,  ma erano interventi necessari d’altronde perché l’inflazione è un problema con il quale bisogna fare i conti“.

L’importanza della consulenza e delle scelte d’investimento

Il presidente di Anasf, Luigi Conte, ha commentato:

“La situazione critica che si è venuta a creare in questi giorni è stata causata da problematiche oramai chiare che evidenziano la fragilità in certi momenti dei mercati. Questo per far comprendere che la consulenza resta un tema centrale nella relazione tra cittadino e istituzione. In momenti di estrema criticità dei mercati la consulenza riapre il confronto sugli obiettivi, la capacità di selezione che si deve avere rispetto all’offerta dei degli strumenti finanziari, che ricordiamo non sono prodotti fini a se stessi ma strumenti che devono necessariamente rappresentare soluzioni alle aspettative degli investitori. Allora, con questo approccio sarà più semplice o meno difficoltoso orientare la prua verso mari un po’ più tranquilli, pur in un contesto difficile”.

Sulle scelte di investimento, l’esperto di Fidelity ha precisato:

“L’emotività da sempre influenza l’investimento, che dovrebbe essere la cosa più razionale e in realtà quasi sempre non lo è. La finanza comportamentale da anni indaga l’inefficienza dell’investitore nel gestire i portafogli. Cercare di inseguire i mercati in realtà distrugge valore. Il tema vero è che viviamo tutti una fase di accelerazione, di esposizione a elevati flussi di informazione, a volte di parte o non corrette, che rendono sempre più difficile portare avanti delle scelte razionali soprattutto in fasi di mercato complicate come quelle che stiamo vivendo adesso. Quindi a maggior ragione diventa fondamentale ragionare per obiettivi. E qui il ruolo anche del consulente è imprescindibile perché non sempre il risparmiatore riesce a ragionare nella costruzione del portafoglio per obiettivi. Qui davvero bisogna pianificare inevitabilmente gli investimenti in un orizzonte tempo di lungo periodo. In Fidelity pensiamo che le fasi di volatilità del mercato possano trasformarsi in occasioni per andare a investire su quelle aziende e su quei temi che riteniamo maggiormente interessanti. Tuttavia, spesso il consulente deve mediare tra un orizzonte temporale di lungo periodo, che vede nelle fasi di volatilità del mercato delle occasioni e le esigenze di investimento di più breve dell’investitore del finale“.