#WSICall Boggio (Jupiter AM): “Coronavirus, i portafogli SRI hanno risposto meglio alla crisi”
I portafogli che seguono al loro interno criteri di sostenibilità si sono comportati meglio nelle fasi più calde del Coronavirus. E’ solo uno dei concetti emersi nella nostra #WSICall con Andrea Boggio, country head Italia e deputy head of Continental European sales di Jupiter AM. Non è un caso, infatti, che nei primi tre mesi del 2020, l’indice MSCI World ESG Leaders, l’indice azionario globale sostenibile abbia riportato una performance dell’ 1,5% superiore al MSCI World , l’azionario globale tradizionale. Sempre nel primo trimestre dell’anno, l’MSCI Europe SRI ha sovraperformato del 4% l’MSCI Europe: “E’ interessante notare – spiega Boggio – come tutto un mondo accomunato da criteri SRI si è comportato in modo migliore durante questa crisi. Abbiamo osservato con interesse che i portafogli che hanno seguito criteri di sostenibilità a vario titolo hanno affrontato la crisi con molta più resilienza. L’SRI che sembra dimenticato resta una strategia molto valida anche in momenti di difficoltà. Ricordiamo che investire in questi criteri vuol dire anche mettersi al riparo da rischi reputazionali”.
Coronavirus, come ha reagito il settore dell’asset management
“L’effetto della pandemia è globale e sistemico e, ovviamente il settore dell’asset management non può essere immune. Separo due ambiti, quello tecnico e quello relazionale: non è stato tanto un problema tecnico, noi abbiamo lavorato in tutte le sedi del mondo da casa senza alcun problema. L’aspetto più delicato è stato quello relazionale: riuscire in ogni caso ad essere vicini ai propri clienti, una delle cose più difficili ma allo stesso tempo utile. Credo che durante la crisi sia stato uno degli aspetti più difficili, perché è vero che siamo tutti connessi, anche grazie a nuove app e sistemi, ma penso sia sempre molto diverso riuscire a incontrare una persona, un cliente, non solo tramite una videocamera o una webcam”.
Investimenti, vincere la paura e l’emotività
“Noi ci siamo concentrati su poche strategie che fossero d’aiuto, chiare, e che si dimostrassero efficaci in questo contesto. Abbiamo osservato un grande desiderio di ricorrere alla liquidità e di ricercare porti sicuri che oggi, forse, non ci sono più. Il nostro consiglio è stato quello di affidarsi a una buona asset allocation e rimanere ancorati ad essa anche in momenti difficili, piuttosto che affidarsi a strategie di breve termine viziate dall’emotività”.