#WSICall Tassi (Aberdeen SI): “Prima a entrare, prima a uscire: la Cina è un’opportunità”
La Cina è stata la prima ad entrare nella crisi del Coronavirus e anche la prima che ne sta uscendo. Oggi è il giorno simbolo della fine della quarantena, anche perché l’8 è un numero definito fortunato in Cina. Ne abbiamo parlato nella nostra #WSICall insieme a Tommaso Tassi, head of distribution Italy di Aberdeen Standard Investments, che vede nel paese delle buone opportunità nel medio-lungo periodo. “Vediamo buone opportunità sul mercato. Alcuni mercati possono essere interessanti nella costruzione di portafoglio ora in un’ottica di medio-lungo termine. Uno è quello cinese, il primo a entrare nella crisi e il primo a uscirne: i trend a lungo termine non sono stati intaccati e le valutazioni sono interessanti. Nella componente obbligazionaria c’è stata una dislocazione che ha portato a rendimenti che non si vedevano sul mercato da 8-10 anni. Non è tutto oro quel che luccica, ma ci sono delle buone aree d’investimento che permettono di costruire qualcosa nei prossimi anni. In particolare il debito dei mercati emergenti, nel settore corporate, meno legato a dinamiche esogene e più legato a situazioni specifiche“.
Pacchetti di stimolo: sono utili?
Le mosse di banche centrali e governi per far fronte a questa situazione sono sicuramente utili, ma finché non si sarà risolta la crisi sanitaria vedranno la loro vera efficacia. “Stiamo vedendo una recessione, o comunque entrando in una fase recessiva. Si tratta di una novità, che sta accadendo in modo molto rapido. Basti pensare che la crescita globale era stimata a fine febbraio al 2,4%, a inizio marzo all’1,7%, mentre settimana prossima usciremo con gli ultimi dati che saranno ancora in diminuzione. Delle stime precedenti dell’1,7%, la parte dei mercati sviluppati pesava per lo 0,1%, quindi dati molto molto ridotti. Stiamo monitorando quanto durerà questa fase di emergenza e le dinamiche delle curve di contagio, perché a differenza di altre crisi del passato, dove l’aspetto economico-finanziario e sociale era predominante, in questo caso è molto diverso. Tutti i pacchetti di stimolo che i vari governi e banche centrali hanno messo sul piatto possono essere efficaci solo nel momento in cui si risolve la crisi sanitaria. Questa situazione di estrema volatilità implica un approccio molto cauto, cercando di andare ad aumentare la porzione di liquidità e, soprattutto nella componente obbligazionaria, di aumentare il merito creditizio degli emittenti e sulla parte azionaria cercare di analizzare sempre più nel dettaglio i bilanci, perché quest’anno i conti economici saranno impattati in maniera significativa”.