NEW YORK (WSI) – Nonostante i tre applausi con i quali il Direttore della Wto Roberto Azevedo è stato accolto alla consegna ai capi delegazione della Dichiarazione ministeriale di Bali, l’approvazione del Pacchetto di misure cui è legato il successo della nona ministeriale dell’Organizzazione in corso a Bali è stato bloccato dall’opposizione di Cuba.
Cuba si aspettava l’inserimento di un testo, in cui all’ art. 12 si dichiarasse che i membri della Wto non possano applicare misure discriminatorie alle merci in transito alle frontiere per nessun motivo.
In questo modo Cuba si sarebbe assicurata uno strumento di protezione rispetto alle misure di embargo degli Usa nei suoi confronti, che ritardano il passaggio delle merci e che che ha tentato di classificare come misure di distorsione al libero commercio, all’interno di un generale disaccordo rispetto al Pacchetto di Bali.
La delegazione di Cuba è al momento a confronto bilaterale con il Direttore generale della Wto, che sta cercando di comporre il conflitto.
Una scena che si ripete: anche alla ministeriale di Hong Kong del 2005 Cuba e i Paesi dell’Alba ostacolarono la chiusura del vertice per molte ore.
L’India e gli Stati Uniti hanno superato invece le divergenze emerse nelle trattative sulla sicurezza alimentare: il superamento delle divergenze aveva fatto parlare – poco prima del blocco da parte di Cuba – del primo accordo sul commercio globale del World Trade Organization in quasi due decenni.
Anand Sharma, ministro del Commercio dell’India, aveva fatto riferimento con toni trionfalistici a “una vitttoria sia per il WTO che per la comunità globale”, a un “grande giorno”, un “giorno storico”.
Ora la sensazione è che si dovrà aspettare ancora un po’, prima di celebrare il cosidetto Bali Package.
Dieci dovrebbero essere i capitoli contenuti nel Pacchetto di Bali: Facilitazione del commercio; 4 temi agricoli e cioe’ servizi generali, stoccaggio pubblico di materie prime alimentari ai fini della sicurezza alimentare, Tariffe Quota Rates, Competizione nelle esportazioni; poi il capitolo del Cotone e, rispetto alle richieste dei Paesi meno sviluppati (LDCs), estratte dall’Agenda di sviluppo di Doha, il rinvio dell’implementazione della liberalizzazione dei servizi; Regole d’origine semplificate, Accesso duty free quota free dei loro prodotti nei mercati dei Paesi avanzati e un meccanismo di monitoraggio specifico dell’impatto delle misure commerciali. (WSI con agenzie)