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Wto: Doha Round, sei Paesi a caccia di un accordo

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II rappresentanti del commercio di sei Paesi chiave aderenti alla Wto (Organizzazione mondiale per il commercio, ndr) hanno proposto di fissare al prossimo dicembre la nuova scadenza per riprendere e concludere le trattative sul cosiddetto Doha Round, il ciclo di negoziati per la liberalizzazione del commercio mondiale. Il round di Doha, così chiamato perché inaugurato nella capitale del Qatar, nel 2001, sono state interrotte lo scorso luglio a causa del mancato accordo tra i Paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo sui sussidi all’agricolura, i dazi doganali e l’accesso ai mercati locali. Più di una volta i delegati non sono riusciti a rispettare la scadenze fissate, l’ultima delle quali nel dicembre 2006. La proposta di fissare una nuova scadenza per le negoziazioni è arrivata dopo una riunione tra i delegati di Stati Uniti, Unione europea, Brasile e India, che compongono il gruppo del G4, riunitisi per la prima volta dallo scorso luglio. Al meeting hanno partecipato anche Australia e Giappone. Intanto si apprende che la Commissione europea continuerà la procedura avviata all’Organizzazione mondiale per il commercio per portare all’esame di un gruppo speciale di esperti il regime applicato dall’India sulle importazioni di vini e alcolici, nonostante New Delhi abbia bloccato nelle scorse settimane a Ginevra un primo ricorso in questo senso presentato dall’Unione europea. Lo ha affermato nei giorni scorsi Michail Mann, portavoce della commissaria europea all’Agricoltura, Mariann Fischer Boel, ricordando che la procedura alla Wto permette di rifiutare la prima richiesta di costituzione di un panel, ma che alla seconda richiesta l’India non potrà opporvisi. “Da diversi anni – ha spiegato a fine marzo il commissario europeo al Commercio, Peter Mandelson – l’India preleva sui vini e sugli alcolici importati delle tariffe doganali elevate che ostacolano le esportazioni europee, in evidente violazione con le regole alla Wto. Dal momento – ha aggiunto – che non abbiamo potuto trovare un accordo nel corso delle consultazioni, l’Ue non ha altra soluzione che richiedere la costituzione di un gruppo speciale alla Wto. Non escludiamo però la possibilità di trovare una soluzione consensuale, ma la palla è ora nel campo dell’India”. Le tariffe doganali applicate dal Governo di New Delhi colpirebbero fino al 550 per cento i vini e gli alcolici importati dal mercato mondiale.