NEW YORK (WSI) – Janet Yellen, presto siederà alla poltrona di numero uno della Fed, al posto di Ben Bernanke. Finora l’accoglienza dei mercati è stata positiva, quasi da sbornia.
Le sue rassicurazioni sull’impegno della Banca centrale americana a portare avanti le misure di liquidità-droga che finora hanno gonfiato in modo artificiale i prezzi dei titoli azionari – con effetti sull’economia alquanto dubbi – hanno permesso a Wall Street di inanellare nuovi record.
Tutto bene, dunque? Non proprio. O, almeno, non per Guy Haselmann di Scotiabank, che ha scritto in una nota che, praticamente, Yellen ha dato ai mercati semaforo verde per un “melt-up”, per una vera e propria crisi.
“L’unico interrogativo è fino a qualche punto il ‘regalo’ della Fed trainerà al rialzo i prezzi. (Yellen) ha indicato che la Fed non ha alcuna scelta se non quella di continuare con questa politica (monetaria ultra-accomodante), fino a quando non saranno raggiunti i risultati (o fino a quando non fallirà?).
L’esperto parla di uno schema perverso, con il prossimo presidente della Fed che sta praticamente rassicurando i mercati, sul fatto che un crash dei mercati azionari è, di fatto, inevitabile.
“L’incapacità di Yellen di ammettere la presenza di alcuna condizione simile a quella di bolla incoraggia una maggiore assunzione del rischio e speculazioni. Dunque, tenendo in considerazione che la politica (del QE) continuerà, tutto ciò porterà a una bolla, se questa non è stata già creata. E tutte le bolle, alla fine, esplodono”.