ROMA (WSI) – “Secondo la legge italiana Silvio Berlusconi, in quanto concessionario, non è eleggibile. Ed è ridicolo che l’ineleggibilità colpisca Confalonieri e non lui”.
Lo sottolinea il capogruppo del Pd al Senato Luigi Zanda, esprimendo il no del Pd ad una eventuale nomina del leader del Pdl a senatore a vita. “In sessantasette anni di Repubblica – ha aggiunto – non è mai stato nominato nessun senatore a vita che abbia condotto la propria vita come l’ha condotta Berlusconi. Non credo che debba aggiungere altro”.
“Il governo Letta nasce per salvare il Paese da una situazione mortale di pericolo; per salvare l’Italia da una drammatica emergenza occupazionale, economica, sociale.
Fare un governo ed evitare di tornare a votare con questa legge elettorale, con il porcellum, non era una scelta, era un dovere, un obbligo”. Così Zanda in un’intervista ad Avvenire.
In merito alla manifestazione di Brescia, Zanda afferma che c’è “un’esigenza di rispetto tra Pd e Pdl”. La scelta di ministri come Alfano, Lupi e Quagliariello di manifestare contro la magistratura nega questa esigenza.
“Non metto nulla in discussione, ma l`onestà politica deve farci descrivere in modo sincero quello che vediamo. La prudenza usata da Letta nella composizione della squadra di governo dove non è entrato nessun ex ministro proprio per garantire il minor attrito possibile, veniva messo a rischio da una mossa politica molto sgraziata…”.
Alla domanda sull’eventuale introduzione del presidenzialismo in Italia, il presidente dei democratici al Senato risponde così: “Il presidenzialismo è perfettamente compatibile con la democrazia e non ho pregiudiziali. Ma l`elevato tasso di populismo che vedo oggi in Italia mi obbliga a un di più di freddezza”.
“Le affermazioni del senatore Luigi Zanda sono irricevibili. Del resto, Zanda aveva già espresso questo suo convincimento il 20 marzo scorso, dichiarando: `sono pronto a votare l`ineleggibilità di Berlusconi`. Ma erano altri tempi, quando il Pd flirtava con i grillini”. Lo dichiara Renato Brunetta, presidente dei deputati del Pdl.
“Oggi – aggiunge – c`è un governo di grande coalizione in cui Pd e Pdl sono alleati. Evidentemente Zanda vuol far cadere questo governo. Di certo è inaccettabile e irresponsabile che il capogruppo di un partito di coalizione pretenda l`ineleggibilità del leader del maggior partito alleato”.
Zanda non e’ d’accordo e sulla questione della giustizia rilancia: “I membri del governo non debbono scendere in piazza contro la magistratura dimenticandosi della divisione di poteri. Ma anche la magistratura deve avviare una riflessione profonda. È capitato che abbia rinunciato a parlare solo con i provvedimenti giudiziari e che lo abbia fatto con inopportune dichiarazioni pubbliche. Serve un riserbo che spesso manca”.
E aggiunge: “Ci sono state inchieste che la magistratura avrebbe dovuto condurre con maggiore prudenza. L`arresto di Ottaviano Del Turco ha cambiato ingiustamente le vicende politiche in Abruzzo. E questo non doveva succedere”.
Per Zanda è necessaria una riforma della giustizia. “C`è il capitolo dei processi civili: la loro lentezza – dice – uccide l`economia nazionale. E c`è il tema delle carceri: sono diventate l`università del crimine, generano criminalità. Ma mi spiego: l`affollamento disumano non garantisce un recupero, ha un effetto contrario, chi entra in carcere anche con pene lievi ne esce troppo spesso trasformato in peggio. Allora servono proposte.
Nuove carceri, depenalizzazione di alcuni reati”.
Amnistia e indulto, per il presidente dei senatori democratici, “hanno un senso solo se sono legate a misure strutturali. Perchè ogni volta che sono state concesse senza riformare il sistema delle pene e senza intervenire sul processo, chi è uscito dal carcere c`è troppo spesso tornato”. (TMNews)