Restano tutti da definire i contorni della missione dei tecnici dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), giunti in Ucraina per monitorare la delicatissima situazione nella centrale nucleare di Zaporizhzhia. Finiti nella morsa del braccio di ferro tra Kiev e Mosca sul percorso “legittimo” per accedere alla struttura, ieri gli esperti dell’Onu, arrivati con un convoglio da Kiev, sono rimasti bloccati per tutta la giornata di ieri alle porte di Energodar, la città in mani russe dove ha sede la centrale. Nessun “pass speciale” per entrare, ha avvertito Volodymyr Rogov, membro del consiglio regionale fedele a Mosca.
La situazione pare essersi sbloccata in mattinata, quando il team dell’Aiea, secondo la Reuters, è partita dalla città ucraina di Zaporizhzhia verso l’omonima centrale nucleare.
I russi concedono un giorno
I problemi per gli esperti dell’Onu difficilmente finiranno una volta entrati nella centrale. L’amministrazione filorussa ha concesso non più di 24 ore per il monitoraggio. Gli ispettori “hanno un giorno per ispezionare il funzionamento dell’impianto. Se diranno che e’ necessario intervenire su alcuni elementi, saremo in grado di farlo nel corso dell’ispezione”, ha detto Yevhen Balytskyi, capo dell’amministrazione regionale filorussa.
Un diktat che si scontra con le rassicurazioni della diplomazia di Mosca, che ha promesso di fare “tutto il possibile per assicurare il successo della visita” ma anche con l’auspicio della stessa Aiea di stabilire una “presenza permanente” per monitorare le condizioni dell’impianto, dal livello di radiazioni alla stabilità della struttura.
Gli obiettivi della missione a Zaporizhzhia
Obiettivo della visita dell’Aeia al sito nucleare è quello di scongiurare un incidente nucleare. Zaporizhzhia è stata occupata dalle forze russe sin dalle prime settimane dell’invasione dell’Ucraina da parte del paese. I ripetuti bombardamenti intorno al complesso da luglio, per i quali sia Kiev che Mosca si sono scambiate la colpa, hanno sollevato i timori di un disastro nucleare. Soprattutto dopo che la scorsa settimana l’impianto è stato scollegato dalla rete elettrica nazionale, per la prima volta nella sua storia.
“Ci stiamo finalmente muovendo, dopo diversi mesi di sforzi”, ha spiegato il direttore generale dell’organizzazione, Rafael Grossi. “E’ una missione che cerca di evitare un incidente nucleare”, ha sottolineato. Ma lo spazio di manovra del team di 14 esperti, di cui fa parte anche l’italiano Massimo Aparo, resta tutto da verificare.
Intorno al viaggio si addensano tuttavia numerosi gli interrogativi. A partire dal fatto che l’ispettore dell’Aiea siano effettivamente messi nelle condizioni in grado di ottenere un quadro completo. Questo non è chiaro, anche se osservatori presumono che gli ispettori otterranno almeno informazioni sulle condizioni di sicurezza dell’impianto.